La storia di
>>Montalbetti<< si incrocia con quella dello
sviluppo industriale degli anni Cinquanta del
Nord Italia: una vicenda comune a molte
imprese di demolizioni.
Montalto di Castro. Cantiere Enel. Demolizione retrocaldaia gruppi 3 e 4 (2018). Impiegata una Liebherr R 960 C VH-HD Litronic con braccio HRD da 38 metri (foto, Montalbetti spa)
Avvenimenti che hanno avuto
inizio con il
commercio dei rottami metallici e poi, complice il processo di
deindustrializzazione degli anni Settanta, come azienda di demolizione dei numerosi
siti dismessi, diventando una delle
protagoniste di questo particolare
comparto. Si devono a questa impresa di
Cairate, piccolo comune tra Varese e Gallarate, le demolizioni degli
insediamenti industriali delle ex aree Falck di Sesto San Giovanni, dell’ex Alfa Romeo di Arese e della raffineria Agip di Rho-Pero, per citare le
più importanti.
L’attività di
commercio di materiali ferrosi è, ancora oggi, quella principale, affiancata però da una
forte presenza nel settore delle
demolizioni industriali e, quando capita,
civili.
Montalbetti è un’
impresa storica, tra le prime
quattro-cinque più importanti in Italia, con un
fatturato complessivo che per quest’anno, secondo le stime del titolare, si attesta attorno ai
70 milioni di euro. È stata tra le prime a spendersi per dar vita all’
associazione nazionale demolitori e, più di recente, a
Nadeco, che si occupa anche di
economia circolare per le costruzioni.
Porto Marghera, Venezia. Cantiere Syndial: demolizione dell’impianto di acido solforico e derivati (2014). Sono state impiegate macchine PMI 480 CA Demolition, con braccio HRD da 24 metri e PMI 930 B Demolition, con braccio HRD da 19 metri (foto, Mon
Tre oggi sono i suoi
siti produttivi. Oltre a
Cairate, dove su un’area di
80mila metri quadrati si trovano gli
uffici amministrativi, commerciali e tecnici, un’
officina meccanica e gli
impianti di frantumazione, c’è quello di
Grisignano di Zocco, in provincia di Vicenza: 45mila metri quadrati di
uffici e un
laboratorio per il controllo della
qualità dei materiali (il sito è specializzato nella demolizione e bonifica di carri ferroviari).
Macchiareddu, Cagliari. Cantiere Syndial. Demolizione dell’impianto a celle di mercurio (2014) Impiegata una Liebherr R 954 C VH-HD Litronic con braccio HRD da 28 metri (foto, Montalbetti spa)
Il
terzo impianto infine è a
Castelseprio, sempre in provincia di Varese, dove su altri 15mila metri quadrati si stoccano i
materiali di recupero provenienti dalle
diverse attività di demolizione. Tra i principali clienti della società varesina figurano
Enel,
A2A,
Tamoil,
Fincantieri,
Fiat,
Acea.
Montalbetti, un’impresa familiare
“La
storia della nostra
impresa - afferma
[Bruno Montalbetti], titolare dell’azienda - è quella
tracciata dal fondatore, mio nonno,
[Bruno Montalbetti], morto precocemente lo stesso giorno in cui sono nato io. L’azienda è
iniziata, come molte a quell’epoca, con l’
attività di recupero di carta, stracci, rottami, ferro".
"Era il primo
Dopoguerra. Dopo di lui è toccato a mio padre
[Piero Montalbetti] dirigere la società. Erano gli anni del
boom economico e tutta l’attività si svolgeva qui, nella sede di
Cairate. Col tempo ci siamo
specializzati nella raccolta di
materiali ferrosi,
sfridi di lavorazione e del recupero di
vecchi macchinari".
Porto Marghera, Venezia. Cantiere Syndial: demolizione dell’impianto di acido solforico e derivati (2015). Impiegata una macchina PMI 480 CA Demolition, con braccio HRD da 24 metri (foto, Montalbetti spa)
"Così sono arrivati anche i primi
importanti investimenti. Negli anni Ottanta è partita l’attività di
decommissioning degli impianti industriali del Nord Milano: siamo stati noi a
smantellare gli impianti dell’
ex Alfa Romeo e dell’
ex Falck".
"Nonostante la
crescita delle attività di demolizione degli
impianti industriali e la nostra posizione tra i
principali player nazionali di questo segmento di mercato, il grosso del fatturato è ancora concentrato nel
commercio dei materiali ferrosi, che vale circa il
70% del totale”. È così che Montalbetti è diventato e continua ad essere un
marchio conosciuto, che opera su tutto il
territorio nazionale e anche all’
estero.
“Ci è capitato di avere diverse
commesse fuori Italia, come in
Serbia e
Svizzera. Siamo
operatori qualificati con tanto di
certificazione e
fornitori dei principali player nazionali dell’
energia, con i quali lavoriamo sul tema della
decarbonizzazione. Un’attività che sta risentendo della
crisi energetica attuale, anche se devo dire che i piani dei nostri
clienti ad oggi
non si sono modificati”.
Porto Marghera, Venezia. Cantiere Syndial: demolizione dell’impianto di acido solforico e derivati (2015). Impiegata una macchina PMI 480 CA Demolition, con braccio HRD da 24 metri (foto, Montalbetti spa)
Il mercato oggi e domani
Già, il
mercato. Che previsioni si fanno sulla
chiusura del 2022 e per il
prossimo anno?
[Montalbetti] risponde così.
Montalto di Castro. Cantiere Enel. Demolizione retrocaldaia gruppi 3 e 4 (2018). Impiegata una Liebherr R 960 C VH-HD Litronic con braccio HRD da 38 metri (foto, Montalbetti spa)
“Il 2022 sembrava destinato a
chiudersi in maniera decisamente
positiva, poi da
settembre le cose
sono cambiante e c’è stata una
brusca frenata. Nonostante ciò, chiuderemo l’anno con il
segno più, anche se con
valori inferiori all’anno prima del
15-20%. Un anno, il
2021,
estremamente generoso, nonostante la degenerazione che il mercato dei
materiali ferrosi ha vissuto, prima attraversato dalla
speculazione, poi dal
crollo dei prezzi, quindi dal
rallentamento degli ordini".
"
Oggi, la situazione si può definire
tranquilla, forse troppo. Per il prossimo anno ci auguriamo di
mantenere le posizioni raggiunte quest’anno: in questo
clima di incertezza sarebbe già un successo. Penso che avremo ancora
problemi nei primi mesi del prossimo anno, ma poi con la primavera contiamo di
tornare a marciare”.
Attualmente Montalbetti può contare su un
parco macchine di 50 automezzi,
>>Liebherr<< ,
>> Doosan << ,
>>Hyunday<< e
>>Caterpillar << in prevalenza, alcune di queste
acquistate un paio di anni fa con le
agevolazioni dell’industria 4.0.
Macchiareddu, Cagliari. Cantiere Syndial. Demolizione dell’impianto di Acrilonitrile (2013) Impiegata una Liebherr R 954 C VH-HD Litronic con braccio HRD da 28 metri (foto, Montalbetti spa)
“Con la 4.0 abbiamo fatto
investimenti importanti - aggiunge il titolare -, come l’acquisto di un
impianto fisso, una
macchina per tagliare il metallo, che abbiamo nell’impianto di Cairate. Per gli
utensili da installare di volta in volta sulle macchine impieghiamo invece
Trevi Benne,
NPK,
LaBounty”.
Montalto di Castro. Cantiere Enel. Demolizione retrocaldaia gruppi 3 e 4 (2019). Sono state impiegate una Liebherr R 954 C VH-HD Litronic con braccio HRD da 28 metri e una Liebherr R 960 C VH-HD Litronic con braccio HRD da 38 metri (foto, Montalbetti
In questo momento l’azienda di Cairate sta lavorando in
diversi parti d’Italia. “Abbiamo due cantieri aperti in
Sardegna: il primo è una commessa
Enel, l’altra
IP. Il terzo lavoro è a
Brindisi. Poi, vicino a
Vercelli, abbiamo sempre aperto un contratto con la
Nato per la
bonifica e la
demolizione dei carri armati obsoleti".
"Ma il
top su cui stiamo lavorando da
qualche tempo è il cantiere
Enel di Montalto di Castro, dove abbiamo ben
tre contratti firmati. Si tratta di commesse per circa
10 milioni di euro, che valgono oltre
50mila tonnellate di metalli: ferro, acciaio, alluminio, titanio. È il cantiere
più importante che abbiamo”.