Tra tecnologia, efficienza e ambiente

Costruire strade è un mestiere antico (i romani insegnano) e molte delle imprese che operano in questo settore tendono a crogiolarsi nella vulgata di pericolosi adagi del tipo “si è sempre fatto così”, “non c’è nulla da inventare” per giustificare una certa carenza di spirito imprenditoriale, nonché la scarsa propensione alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche che consentano di costruire più velocemente e con migliore qualità nuove infrastrutture o rigenerare quelle esistenti (oggi il tema della manutenzione della nostra rete viaria è più impellente che mai).

Questo tipo di atteggiamento è anche in parte giustificato dalle logiche superate (ma non ancora per nulla abbandonate) di una certa Committenza pubblica che tende ad aggiudicare ancora troppo spesso con criteri di massimo ribasso, mentre dovrebbe percorrere con sempre maggiore convinzione la strada, più vantaggiosa sul lungo periodo per le Casse pubbliche, dell’aggiudicazione all’offerta economicamente più vantaggiosa.

I titolari di Ecovie

Da sinistra: Giulio e Giorgio Bacco, titolari di Ecovie
Un quadro desolante quindi? A prima vista potrebbe esserlo, ma se si osserva con più attenzione ci si accorge che sia dalla parte della Committenza sia dal lato delle imprese specializzate qualcosa si muove.

A questo proposito siamo andati a visitare una delle realtà più dinamiche del settore infrastrutturale, la >>Ecovie<< di Albignasego (in provincia di Padova), di proprietà dei fratelli Bacco, per capire le logiche di investimento e i principi operativi che orientano l’operatività di questo specialista nel settore della realizzazione delle infrastrutture stradali. In quest’occasione abbiamo anche parlato con [Giulio e Giorgio Bacco], figli del fondatore Fabrizio.

La rigenerazione

Economia circolare, ambiente, riduzione del consumo delle materie prime; la tecnologia del riciclaggio a freddo risponde a tutti i temi più cool del momento in fatto di futuro del cantiere e dell’economia.

Riqualificare le infrastrutture senza consumare (o consumandone il meno possibile) materie prime e riducendo l’impronta di carbonio del cantiere (ricordiamoci sempre che per produrre conglomerato bituminoso si consuma energia e si generano emissioni, anche con i processi più efficienti) è oggi un obbligo quasi morale per le imprese più evolute.

Anche in questo caso però bisogna avere visione chiara e capacità di investimento; non basta la volontà quindi (quella possono averla tutti), ma bisogna dimostrarla con i fatti. E di fatti Ecovie è esperta dato che possiede ben cinque treni completi di rigenerazione nel proprio parco macchine.

Siamo davvero convinti che gli investimenti in tecnologia, per imprese come la nostra, siano un fattore indispensabile per massimizzare la nostra efficienza in cantiere e la qualità finale degli interventi che realizziamo [Giulio Bacco]

Un unicum sicuramente italiano, ma probabilmente europeo, come ci conferma Giulio Bacco: “I nostri cinque treni di rigenerazione hanno come cuore pulsante altrettante riciclatrici/stabilizzatrici WR250 (il modello più potente della gamma Wirtgen con ben 777 cv), a nostro avviso le macchine leader nell’attuale panorama internazionale per questo tipo di applicazione. Tutte - continua Bacco - sono allestite con tecnologia Trimble per un migliore controllo di commessa e per la massimizzazione della produttività in cantiere”.
Una delle cinque stabilizzatrici/rigeneratrici Wirtgen WR250 della flotta di Ecovie, equipaggiata con sistema 3D Trimble
La rigenerazione a freddo è senza dubbio la tecnologia più promettente nel prossimo futuro, non solo perché, appunto, consente una riduzione dell’impatto ambientale dei cantieri, ma anche perché ha altri indubitabili vantaggi rispetto ai tradizionali sistemi a caldo: la profondità massima di rigenerazione arriva a 40 cm, richiede un’unica passata e quindi minori tempi di parzializzazione o blocco del traffico, consente la riapertura del tratto dopo meno di sei ore dalla lavorazione, permettendo anche di rimettere in profilo, con tolleranze estremamente precise, il tratto oggetto dell’intervento.
Uno dei treni di rigenerazione di Ecovie al lavoro in notturna
“Siamo in grado, come Ecovie, di realizzare interventi di riciclaggio a freddo con bitume o emulsione sovrastabilizzata; possiamo fornire studi preliminari condotti in laboratorio, per valutare i miglioramenti ottenibili mediante il trattamento dei materiali in sito con l’aggiunta dei leganti e per determinare le percentuali ottimali di leganti da addizionare nell’impasto. Lavoriamo sempre in ottica di problem solving, proponendoci quindi come un vero e proprio partner in grado di suggerire soluzioni migliorative e non solo come fornitore della lavorazione”.

Lavoro di fino

Al motorgrader il compito di regolare la superficie dopo una prima compattazione con rullo ferro-ferro
Continua Bacco: “i nostri treni di rigenerazione, che sono i grado di operare in tutta Italia, sono composti da numerosi macchinari che richiedono importanti investimenti finanziari, nonché un costante aggiornamento sull’evoluzione tecnologica proposta dai nostri partner industriali: prima della rigeneratrice WR250 (che granula il manto stradale ammalorato e lo miscela omogeneamente con il bitume schiumato e, a seconda delle esigenze, anche con cemento e acqua) sono previsti il passaggio dello spandicalce per la stesa della quantità di cemento individuata in fase di progetto, dell’autobotte con l’acqua e del bilico dell’emulsione; la compattazione successiva è effettuata da un rullo ferro-gomma Hamm H20i da 20 tonnellate, seguito da un motorgrader (utilizziamo un Caterpillar con strumentazione robotica autolivellante Trimble) e, per chiudere, da un rullo gomma-gomma Hamm GRW280i da 28 tonnellate”.
“Com’è evidente si tratta di una soluzione tecnologica di altissimo profilo, ma non basta. Investiamo anche molto sulla formazione continua delle nostre maestranze che devono essere preparate per poter ottenere il massimo dalla tecnologia. Senza i nostri progettisti in ufficio, i nostri topografi sul campo e le nostre squadre sulle macchine non saremmo in grado di raggiungere la qualità che vogliamo garantire ai nostri clienti”.

Tecnologia 3D

“La potenza è nulla senza il controllo” recitava un famoso claim pubblicitario e in Ecovie l’hanno trasformato in una vera e propria strategia imprenditoriale che passa attraverso l’implementazione su tutte le macchine principali dell’azienda dell’ultima generazione di tecnologie 3D di gestione e controllo flotte.

“Abbiamo scelto come partner tecnologico Trimble - sottolinea Giorgio Bacco - perché siamo convinti che oggi il controllo di produzione e di qualità delle macchine in cantiere, soprattutto sulle applicazioni stradali, sia un asset imprescindibile per la nostra azienda. Montiamo i sistemi 3D su tutte le nostre macchine da produzione principali dalle frese ai motorgrader, passando per le vibrofinitrici”.
“Non si tratta di una moda - continua Bacco - ma di una vera e propria filosofia aziendale, volta a garantire ai nostri clienti livelli di qualità della finitura vicini alla perfezione (stiamo parlando di tolleranze millimetriche), una documentazione completa e in tempo reale delle lavorazioni che eseguiamo, nonché l’assenza quasi assoluta di imprevisti e rilavorazioni”.

Sulle frese W210Fi di Wirtgen (leader indiscussa del mercato in fatto di qualità), Ecovie monta il sistema Trimble PCS900 in grado di arrivare a tolleranze di sotto il mezzo centimetro sui progetti caricati in 3D.
Fase di fresatura con Wirtgen W210Fi per il rifacimento di una superstrada a Ospitaletto Euganeo
“Le frese sono la nostra punta di diamante tecnologica e per questo abbiamo deciso di allestirle tutte con sistemi 3D GPS, ma sono anche un tassello di un sistema complessivo, un vero e proprio flusso operativo che coinvolge tutte le macchine, proprio per garantire quel controllo di tempistiche, produttività e qualità finale che con altre tecnologie sarebbe impossibile”.
Treno di rigenerazione Ecovie al lavoro su una superstrada a Ospitaletto Euganeo
Continua Bacco: “Non solo, come Ecovie intendiamo proporci come partner a 360° per i nostri committenti (sia pubblici sia privati): oggi siamo in grado di garantire tutta la filiera del cantiere, partendo dal rilievo, per passare alla redazione del progetto esecutivo (che realizziamo completamente in house) fino ad arrivare alla consegna del lavoro".

"Proprio per garantire la massima qualità ci siamo anche dotati anche di strumenti evoluti per il rilievo e la gestione del cantiere: accanto a due stazioni robotiche totali, abbiamo voluto mettere a disposizione dei nostri ingegneri anche un drone Trimble ZX5 per la rilevazione dello stato di fatto e per il controllo periodico dell’avanzamento dei lavori. Il drone, che lavora con la tecnologia della ‘nuvola di punti’, è oggi lo strumento migliore per effettuare rilievi particolarmente accurati, immediatamente fruibili da tutti i professionisti che collaborano con il cantiere (committenza compresa)".

Per noi lavorare con sistemi 3D, integrati lungo tutta la filiera di realizzazione, è ormai uno standard; questo non vuol dire cessare di investire in questo segmento. Siamo convinti che ci siano ancora ulteriori margini di sviluppo. [Giorgio Bacco]

"Siamo così sempre certi di poter lavorare su uno stato di fatto correttamente documentato: questo ci consente, come impresa, di non avere impatti imprevisti sulla redditività della commessa, mentre la Committenza può controllare, praticamente in tempo reale, ogni dettaglio del cantiere. Un’assicurazione per entrambe le parti che pochi in Italia oggi possono fornire”.

Controllo assoluto

L’innovazione però non è solo una questione di uomini e macchine, ma, oggi più che mai, significa anche software. Sono le soluzioni software la frontiera che consente di ottenere i maggiori risultati in fatto di pianificazione di progetto e di cantiere, anche e soprattutto quando si tratta di ottimizzare i flussi operativi sul campo.

Giorgio Bacco ne è convinto: “Investiamo costantemente e con convinzione in nuovi programmi gestionali che ci consentano di migliorare la nostra produttività in ogni comparto aziendale, dall’ufficio di progettazione fino alla gestione di cantiere. Un esempio? Il nuovo sistema Witos Paving che Wirtgen ha sviluppato per per l’ottimizzazione e la documentazione dei processi di cantiere”.
Una delle vibrofinitrici Ecovie al lavoro; le vibrofinitrici montano il sistema Witos Paving che aumenta drasticamente la resa e l'efficienza in cantiere
“Si tratta di un sistema composto da due moduli interconnessi, il Witos Paving Docu e il Witos Paving Plus, che consente di interconnettere in rete i capi produzione presso l’impianto di confezionamento dei conglomerati bituminosi (collaboriamo con i nostri fornitori di bitume per implementare sui loro impianti questa tecnologia), i camionisti che trasportano materiali e l’intera squadra di stesa sul posto”.
Il sistema Witos Paving scelto da Ecovie consente di programmare e controllare in tempo reale i processi dall’impianto di confezionamento fino alla stesa
“Abbiamo equipaggiato con il sistema due vibrofinitrici Vogele (che montano anche i sistemi Trimble) e, una volta che il nostro ufficio tecnico ha inserito tutti i dati di progetto, siamo in grado di programmare e controllare in tempo reale i processi dall’impianto di confezionamento fino alla stesa, correggendo in corsa eventuali scostamenti dal piano programmato e garantendo che l’alimentazione del materiale sia coordinata dinamicamente in base al principio del just in time, con vantaggi in fatto di efficienza di stesa e di qualità del manto finale”.

“Oltre al modulo Plus abbiamo anche implementato il modulo Docu che ci consente di gestire il flusso della documentazione di cantiere in modo organico e estremamente lineare, in modo da avere, in ogni momento la documentazione relativa al materiale effettivamente trasportato e steso. Il tutto assolutamente in tempo reale. Una tutela questa che sono convinto, non può che rassicurare i direttori tecnici e di cantiere della nostra committenza”.