Sicurezza, efficienza e capillarità; sono
tre i parametri fondamentali alla base dell’azione di
Snam volta alla realizzazione e
ammodernamento della rete di distribuzione del metano nel nostro Paese; sono davvero numerosi i cantieri già aperti in moltissime regioni d’Italia e il loro numero è destinato ad
aumentare nei prossimi mesi, quando verranno aggiudicati i bandi già emessi.
L’aumento dell’efficienza della rete è un fattore strategico, ma non l’unico che Snam ha messo al centro delle nuove realizzazioni; un posto importante è riservato all’
abbattimento dell’impatto ambientale dei cantieri delle nuove tratte di metanodotto, cantieri che, molto spesso, richiedono la dismissione delle tratte che, per caratteristiche tecnologiche e prestazionali, non sono più adeguate alla moderna strategia di distribuzione del gas metano.
Escavatori cingolati di nuova generazione a basso impatto ambientale al lavoro sul metanodotto tra Campodarsego e Castelfranco Veneto
Un’attenzione all’ambiente che impatta anche sui
criteri di aggiudicazione dei bandi, sia a livello di procedure costruttive e di
ripristino a cantiere finito sia dal punto di vista dei criteri di esclusione delle imprese che non rispettano i nuovi e più rigidi criteri di
riduzione dell’impronta ambientale dei cantieri.
Un esempio? Non sono più ammesse macchine operatrici con motorizzazioni inquinanti e vengono
premiate quelle imprese che hanno flotte composte da
mezzi in regola con le normative antinquinamento (Stage V per tutte le macchine operatrici e Euro 6 per gli autocarri).
Una delle prime lavorazioni nella costruzione di un metanodotto: lo scotico del terreno vegetale superficiale
Un esempio concreto di questa nuova filosofia è certamente il lungo cantiere (oltre 33 km di nuove linee) in corso di realizzazione tra
Campodarsego e Castelfranco Veneto, iniziato nel 2020 in piena pandemia e affidato alla
>>Cazzaro Spa<<.
Abbiamo visitato i cantieri e
parlato con i responsabili del’azienda di Zero Branco per conoscere meglio le lavorazioni e le tecnologie utilizzate.
Rispetto del territorio, un valore di famiglia
Il cantiere è relativo alla realizzazione di un tratto di linea di metanodotto che si articola, in
due tratti principali, il primo da Campodarsego a Resana (lotto 1), il secondo che da Resana raggiunge appunto Castelfranco Veneto (lotto 2). Entrambi i tratti attraversano
aree agricole caratterizzate da coltivazioni di pregio e lambiscono aree residenziali densamente edificate.
Adriano Cazzaro
Adriano Cazzaro, presidente Cazzaro Spa
Proprio per questo, come ci conferma
[Adriano Cazzaro], presidente della Cazzaro Spa: “L’attenzione verso la
riduzione dell’impatto ambientale sul territorio è massima; abbiamo effettuato
notevoli investimenti dal punto di vista della nostra flotta di macchine operatrici per
abbattere il più possibile le emissioni in atmosfera dei gas da combustione e, contemporaneamente, per
ridurre l’impatto sonoro delle nostre lavorazioni, in modo da arrecare il minor disturbo possibile alle aree residenziali che attraversiamo con il metanodotto.
Scavo di linea con escavatori Stage V per la posa di una tubazione DN200
Prosegue Adriano: La maggior parte delle nostre macchine attive sui cantieri (se non la quasi totalità) è
alimentata con motorizzazioni Stage V che riducono le emissioni di gas di combustione a livelli davvero minimali (circa il 98% in meno di macchine dello stesso peso, ma con motorizzazioni Stage 0)”.
“Non solo abbiamo lavorato con
attenzione per ridurre la polverosità dei nostri cantieri, tutte le piste di servizio vengono periodicamente umidificate e abbiamo provveduto alla pulizia periodica di un ampio tratto (500 m) delle strade pubbliche limitrofe agli accessi ai cantieri”.
Il rispetto del territorio, passa anche attraverso l'attenzione alla Storia; tutti i cantieri sono seguiti da una società esterna che si occupa dei rilievi archeologici
“Un’
attenta pianificazione logistica, infine, ci ha consentito di limitare il numero di trasporti da e per i nostri cantieri, con conseguente
minore impatto sulla viabilità ordinaria e sulle emissioni in atmosfera”.
Conclude Adriano: “Abbiamo messo in atto questi accorgimenti, non solo per ottemperare alle richieste della Committenza al momento della gara di appalto, ma anche e soprattutto perché siamo convinti che la
tutela del territorio sia una responsabilità ineludibile per imprese come la nostra, che operano da oltre 50 anni in queste zone e, quindi, hanno il dovere di
conservare per le generazioni future un patrimonio ambientale che, una volta danneggiato, sarebbe impossibile da ricostituire”.
Un tracciato articolato
Il dettaglio dei lavori da un’indicazione più precisa di
quanta programmazione ci sia alle spalle per realizzarli
in soli 22 mesi di orizzonte temporale definito dal cronoprogramma. Il
lotto 1 prevede la realizzazione della derivazione Campodarsego Resana, caratterizzata da una tubazione
DN300 con pressione di esercizio a 24 bar, per una lunghezza complessiva di linea di 17,7 chilometri.
Scavo in sezione ristretta per la realizzazione di un sottoattraversamento con trivella spingitubo
La sezione ristretta dello scavo è perimetrata da una palancolata in acciaio
Questo tracciato attraversa per lo più zone agricole, ma
interseca alcune infrastrutture principali tra le quali la Strada Regionale 308 (in più punti), il fiume Tergola alla km 1+400, il Canale Muson Vecchio , il Torrente Muson dei Sassi e la Strada Regionale 307. Tutti questi attraversamenti sono stati affrontati con la
tecnica di trivella spingitubo; stessa tecnologia utilizzata da Cazzaro anche per il sottoattraversamento del parcheggio asfaltato del Cimitero del Comune di Loreggia.
Escavatore cingolato con vibroinfissore per la realizzazione di una palancolata per scavo in sezione
Il
secondo lotto si articola su
tre derivazioni principali, la prima verso Resana di circa 3,3 chilometri di lunghezza (DN300 a 75 bar), la seconda che si sviluppa verso Castelfranco Veneto (DN200 a 75 bar, per 2,35 chilometri complessivi), la terza che raggiunge Piombino Dese, caratterizzata da un DN200 a 75 bar per un’estensione di linea di 3,73 chilometri.
Anche in questo caso Cazzaro ha dovuto risolvere
numerose interferenze con infrastrutture stradali (le Strade Regionali 245, 307 e nuovamente la 308, il fiume Marzenego) e con aste irrigue, che sono state realizzate con
tecnica TOC per ridurne l’impatto ambientale sull’intorno.
Saldature 100% certificate
Fase di saldatura di un tubazione di sottoattraversamento al tratto principale
A questi tratti principali si aggiungono più di
20 allacciamenti a utenze pubbliche e private (industriali) di diametri e lunghezze variabili (per un totale complessivo di tubazione di 6,64 chilometri.
L’appalto ha anche previsto la
rimozione o inertizzazione delle vecchie condotte (le nuove quando possibile vi corrono parallele), per un totale di 25,44 chilometri, nell'assoluto
rispetto delle più rigide normative ambientali in fatto di smaltimento del materiale rimosso.
Tecnologia e innovazione per la produttività
Un cantiere di questa complessità, da realizzare in una finestra temporale ristretta, ha richiesto non solo una
ferrea programmazione, ma anche un importante dispiegamento di uomini e mezzi. Sono
oltre 100 gli operai al lavoro nei vari cantieri, con
decine di escavatori di nuova generazione utilizzati nelle operazioni di scotico, scavo linea e posa tubazioni (Cazzaro preferisce effettuare la posa con escavatori certificati per il sollevamento, rispetto ai più ingombranti sideboom).
Fasi di posa delle tubazioni con l'impiego simultaneo di tre escavatori cingolati
La
tecnologia ha svolto in questo caso un ruolo chiave anche nella programmazione del cantiere, come ci conferma
[Alfonso Cazzaro], direttore tecnico della Cazzaro Spa: “Sono davvero convinto che la tecnologia ci metta a disposizione
strumenti potenti per il nostro lavoro in cantiere; i sistemi di
controllo e semiautomazione delle macchine operatrici sono solo un esempio, per quanto fondamentale, di quanto la
sicurezza possa essere incrementata investendo in questa direzione.
Alfonso Cazzaro
Alfonso Cazzaro, direttore tecnico Cazzaro Spa
Con la nuova generazione di escavatori che abbiamo recentemente introdotto in flotta siamo stati in grado di
ridurre drasticamente il rischio di incidenti sul cantiere, limitando i movimenti delle macchine per scongiurare l’impatto con le interferenze presenti (sottoservizi, ma anche linee aeree di alimentazione elettrica o, addirittura traffico veicolare)”.
Tutto al posto giusto
Predisposizione materiale in cantiere con impiego di portatubi cingolata
Continua Alfonso: “Il tutto ovviamente senza ridurre l’efficienza in cantiere, anzi
aumentandola, dato che gli stessi sistemi
abbattono il rischio di errori esecutivi e le conseguenti rilavorazioni, consentendoci, tra l’altro, di
documentare con precisione assoluta ogni fase del cantiere, con dati aggiornati quasi in tempo reale a disposizione di progettisti e ente appaltante”.
Conclude Alfonso: “I nostri investimenti non si sono però limitati alle macchine operatrici, abbiamo aumentato la
capacità di risposta del nostro ufficio tecnico sia in fase di analisi e valutazione dei bandi sia nella gestione del cantiere. Un esempio è il
software Tilos che utilizziamo fin dalla fase di preventivazione; il programma ci consente di gestire le fasi del cronoprogramma a un livello di dettaglio e di precisione impensabile fino a pochi anni fa, con impatti importanti sulla nostra
efficienza aziendale”.