Per portare a compimento un progetto di questa complessità occorrono specializzazioni che non tutti possiedono. Se da un lato la tradizione Solmec nei material handler affonda radici profonde nel tempo, dall'altro lato Bosch è un colosso la cui esperienza sia nell'idraulica sia nell'elettronica che nell'elettrotecnica (oltre che in altri settori) sono assolutamente fuori discussione.
Sapere dove si vuole andare è fondamentale per guidare una ricerca di soluzioni che porti al raggiungimento degli obiettivi.
'L'appoggio dei tecnici Bosch' ci racconta l'ing. Riccardo Casarotti 'è stato fondamentale. Abbiamo deciso di percorrere questo cammino insieme a loro sia perché avevamo già sviluppato altre macchine sempre con il loro supporto, sia perché questa volta gli obiettivi erano ancora più ambiziosi'. L'ottimizzazione complessiva di tutto l'EXP 5020ZE ha infatti comportato l'impiego di componentistica dello stesso costruttore con una profonda integrazione di componenti che, anche a livello di software, si comportano in modo organico.
Ottenendo quei fondamentali risparmi di potenza che allungano la durata delle batterie.
Sotto il cappello Bosch convivono rami famigliari che vivono in 'case diverse', ma il cui ceppo principale è univoco. Con una integrazione che in Bosch stanno valorizzando per essere vicini in modo sempre più competente e completo. Per non essere dei semplici fornitori a compartimenti stagni, ma dei veri e propri solutori di problemi tecnologici.
'L'obiettivo fondamentale' ci spiega Casarotti 'è stato quello di raggiungere la massima autonomia possibile in termini di carica delle batterie senza dover rinunciare alla produttività'. Gli obiettivi target erano ben chiari in Solmec: autonomia di una giornata media di lavoro, eventuale possibilità di sostituire rapidamente le batterie per affrontare turni in continuo, prestazioni e produttività interessanti per le aziende che usano macchine di questa dimensione. Lo studio della macchina è partito dal classico 'foglio bianco' in cui il layout è stato completamente ridisegnato.
Lo spazio occupato dalle batterie è molto importante costituendo, di fatto, l'elemento caratterizzante di tutta la macchina. Il motore elettrico, grazie alle sue dimensioni ridotte, ha trovato posto longitudinalmente sul lato destro dove, normalmente, si trova il serbatoio del carburante.
L'accoppiamento con le pompe avviene ovviamente con calettatura diretta e il distributore è stato collocato in posizione verticale dietro al castello di incernieramento del braccio. Il lavoro di ottimizzazione dello spazio è stato fondamentale e sempre orientato all'ottimizzazione.
Nulla è stato lasciato al caso. E non avrebbe potuto essere diversamente. Gli scambiatori di calore dell'olio idraulico sono stati collocati in orizzontale al di sopra e al di sotto di motore e pompe.
Nell'EXP 5020ZE era presente un'opzione importante quale il magnete elettrico, che ha un funzionamento energivoro importante per una macchina di questo genere. E la cui alimentazione è stata demandata, come succede in moltissimi casi, a un generatore a funzionamento idraulico. Il generatore è stato posizionato appena dietro al distributore e vicino al quadro elettrico di comando.
'Tutti i componenti sono stati ottimizzati insieme ai progettisti di Bosch e Bosch Rexroth' ci illustra l'ing. Riccardo Casarotti 'in modo da avere un sistema equilibrato in ogni suo aspetto.
I due pacchi di batterie sono collocati nella zona posteriore della torretta da cui si accede in modo diretto; sono velocemente rimovibili tramite un carrello elevatore grazie alle sedi per le forche. In questo modo si possono cambiare rapidamente nel caso in cui si debba lavorare in continuo. Potendo così alternare le batterie nella ricarica. L'operatività è stata così assicurata anche nelle condizioni più dure e in campi applicativi meno usuali per una macchina a funzionamento elettrico.