L’Italia e le opere pubbliche: la crescita prosegue

Le previsioni del Cresme parlano chiaro: in Italia gli investimenti in opere pubbliche crescono. Una crescita iniziata nel 2018 e che proseguirà fino al 2024.

A metterlo nero su bianco è il XXX Rapporto Congiunturale Cresme 2021, presentato in formato on-line alcuni giorni fa (la seconda edizione si terrà a novembre, in presenza, in contemporanea a Euroconstruct).

La crescita del comparto delle opere pubbliche - si legge nel voluminoso Rapporto prodotto dai ricercatori romani – è frutto della sensibile ripresa degli investimenti dei principali gestori delle reti infrastrutturali nazionali e locali avvenuta a partire dal 2018 e, dal 2019, degli enti della pubblica amministrazione. A influire positivamente sono state anche le nuove ingenti risorse pubbliche messe a disposizione del settore nel quinquennio 2016-2020 e la sensibile crescita degli importi dei bandi del 2017 e delle aggiudicazioni dei lavori nel 2018.
Nel Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza del Governo un posto importante è riservato agli interventi per l'efficientamento energetico degli edifici
Ma è tutto il settore delle costruzioni che sta attraversando una fase di boom, alimentata da riqualificazione, opere pubbliche e immobiliare residenziale.

I risultati del 2020 e le previsioni del quadriennio 2021-2024

Nonostante la pandemia, nel 2020 si è registrata una forte crescita della spesa per gli investimenti in opere pubbliche, ciò in considerazione dell’accelerazione degli investimenti della pubblica amministrazione del secondo semestre dello scorso anno: l’anno scorso, rispetto al 2019, l’aumento della spesa in opere pubbliche è stato del 6,6%.

Dopo le flessioni del triennio 2016-2018, la spesa per investimenti in costruzioni della pubblica amministrazione è tornata a crescere: in base ai dati Istat dell’aprile scorso, gli investimenti in costruzioni della pubblica amministrazione (centrali, locali ed enti previdenziali) sono aumentati del 10,8% nel 2019 e del 9,2% nel 2020 (un dato, quest’ultimo, importante, vista la caduta dovuta al lockdown del secondo trimestre dello scorso anno).
Il progetto del nuovo capolinea della Linea 1 del Metro di Milano che si sposterà da Sesto a Cinisello Balsamo al confine con Monza
Secondo le previsioni del Centro ricerche romano, in base ai dati del Mef dello scorso aprile, nel 2021 gli investimenti fissi lordi dell’insieme degli enti della pubblica amministrazione dovrebbero crescere addirittura del 26%: la percentuale più alta dagli anni Duemila.

+26%

La crescita degli investimenti pubblici nel 2021 dovrebbe attestarsi al 26% il valore più alto dal 2000
Una percentuale che sale al 36,8% se si considerano i dati degli investimenti degli enti dell’amministrazione centrale di cui fanno parte, tra gli altri, Rfi e Anas, e del 16,9% degli enti dell’amministrazione locale: comuni, unione di comuni, province e città metropolitane.

Per quanto riguarda il ciclo di crescita degli investimenti in opere pubbliche, la società diretta da Lorenzo Bellicini stima che nel prossimo quadriennio, 2021-2024, sono attesi tassi di crescita del comparto del 14,1% nel 2021, dell’8% del 2022, del 9,9% nel 2023 e del 3% nel 2024.
Sono 50 i miliardi di investimenti previsti da RFI entro il 2023
Risultati sostenuti grazie alle ingenti risorse attivate negli ultimi cinque anni dai bilanci dello Stato, dal Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 nonché dalle nuove risorse per il finanziamento degli interventi inseriti nel Pnrr. Dinamiche, stimano al Cresme, effetto anche della sensibile crescita registrata dagli importi dei bandi di lavori pubblici a partire dal 2017.

Il dinamismo dei lavori pubblici tradizionali è confermato anche dal dato delle aggiudicazioni, che registrano tassi di crescita degli importi del 67,5% nel 2018, del 16,7% nel 2020 e del 109% nei primi cinque mesi del 2021 (passando da 4,3 miliardi, nel periodo gennaio-maggio 2020, a 9 miliardi nello stesso periodo del 2021).

L’analisi dei comparti

L’analisi dei comparti che animano le opere pubbliche conferma il ruolo predominante delle opere del genio civile rispetto all’edilizia residenziale. Si tratta di un comparto che nel 2020 rappresenta il 72% del valore degli investimenti in opere pubbliche e circa il 21% del totale investimenti in costruzioni.

Le opere del genio civile

Nel 2020 gli investimenti in opere del genio civile ammontano a circa 27,4 miliardi a prezzi correnti, un valore in crescita del 5,5% rispetto al 2019, a prezzi deflazionati. In questo ambito sono gli investimenti legati alle nuove costruzioni che registrano tassi di crescita più significativi: +8,1% contro un +3% degli investimenti in rinnovo.

La crescita degli investimenti di nuova costruzione, nel 2021, dovrebbe rafforzare e poi proseguire almeno fino al 2024, spinta dall’avvio di nuovi cantieri per la realizzazione di grandi opere di trasporto, soprattutto ferroviarie. Dal prossimo anno è previsto anche il rafforzamento della ripresa degli interventi di rinnovo che, anche in questo caso, dovrebbe durare almeno fino al 2024.
Uno dei ponti realizzati da Webuild sulla AV/AC Napoli-Bari
In base ai dati trimestrali di Banca d’Italia aggiornati al 2020, nel periodo 2000-2008 le erogazioni medie annue per gli investimenti in opere del genio civile ammontavano a oltre 4 miliardi di euro. Nel triennio 2009-2011 sono scese a una media annua di circa 1,4 miliardi, per poi ridursi ancora e arrivare a soli 84 milioni nel 2017. A partire dal 2018 le erogazioni sono riprese a crescere con tassi espansivi e nel 2020, con circa 3,6 miliardi, si è ritornati ai livelli degli anni 2000-2008.

Dall’analisi dei settori che animano il comparto del genio civile è confermato il ruolo predominante delle infrastrutture per il trasporto. Si tratta di un settore che nel 2020 rappresenta oltre il 60% degli investimenti in opere del genio civile e circa il 12% del totale degli investimenti in costruzioni.

Infrastrutture per il trasporto

Nel 2020 il settore dei trasporti nel suo complesso registra una crescita superiore al 3% (era dell’1% nel novembre 2020). Per il quadriennio 2021-2024 sono attesi tassi di crescita espansivi sostenuti dall’avanzamento degli interventi finanziati da diverse fonti: risorse nazionali ed europee, interventi del Pnrr, del Fondo React Eu, del Fondo complementare del decreto legge 59 del 6 maggio 2021.

Il ruolo sempre più rilevante delle infrastrutture di trasporto nell’ambito delle opere del genio civile emerge anche dai dati del mercato delle opere pubbliche monitorati quotidianamente dal Cresme Europa Servizi. Per tale settore, il 2020 rappresenta il quarto anno consecutivo di crescita per numero e importo: tra il 2016 e il 2020, il numero di bandi aumenta del 43%, a fronte di un importo più che quadruplicato.
Una tratta del nuovo collegamento ferroviario Transalpino Torino-Lione (TELT)
Il dinamismo delle infrastrutture ferroviarie è confermato dal trend di crescita degli investimenti di Rfi (nel 2020 sono aumentati del 5% rispetto al 2019 e sono previsti tassi di crescita a due cifre nel medio e lungo periodo, con l’accelerazione dei lavori di realizzazione delle nuove tratte ad alta velocità nazionali e per il potenziamento tecnologico e messa in sicurezza della rete esistente, Telt (il nuovo collegamento ferroviario Transalpino Torino-Lione) e Bbt (galleria di base del Brennero).

Per quanto riguarda le infrastrutture per il trasporto su strada, nel 2020 si rileva una crescita del 2%: un aumento minore rispetto al trasporto ferroviario, ciò per effetto del maggior impatto della pandemia sull’avanzamento degli investimenti degli enti locali, i principali committenti di interventi per la manutenzione e il potenziamento della rete stradale.
Il cantiere della Galleria di Base del Brennero
Il trend di crescita dovrebbe rafforzarsi nel 2021 e proseguire almeno fino al 2024. Dal 2021 dovrebbe infatti arrivare un contributo importante dagli interventi programmati nell’ambito del contratto di programma 2016-2020 tra il ministero dei Trasporti e Anas che prevede, complessivamente, 36 miliardi di investimenti.

A questi dovrebbero aggiungersi quelli dei concessionari autostradali, nonché quelli relativi alla manutenzione e allo sviluppo della rete viaria del territorio finanziati anche con le risorse assegnate direttamente a comuni, province e regioni e stanziate con le ultime leggi di bilancio.
Sono numerosi gli interventi sulla rete stradale programmati o in corso di programmazione dai Gestori autostradali (nella foto il nodo di Palmanova sulla Torino-Trieste)
Nel 2020 è confermata la crescita degli investimenti per le altre infrastrutture per la mobilità: aeroporti, porti, trasporto pubblico locale e ciclovie.

Nel 2021 la crescita si dovrebbe rafforzare e poi proseguire fino al 2024 per effetto della realizzazione degli investimenti legati a risorse private dei gestori e a nuove risorse pubbliche nazionali ed europee assegnate negli ultimi anni, nonché a quelle previste dal Piano nazionale ripresa e resilienza.

Il motore trainante della fase espansiva degli investimenti nel settore dei trasporti sono le infrastrutture strategiche prioritarie.

305 miliardi

Sono circa 305 i miliardi dedicati alle infrastrutture strategiche e prioritarie programmate di cui solo il 16% è riferito a opere completate.
In base ai dati del servizio studi della Camera dei deputati realizzato in collaborazione con Cresme e Anac, il costo aggiornato al 31 dicembre 2020 delle infrastrutture strategiche e prioritarie programmate, ammonta a 305 miliardi di euro, di cui 50 (il 16%), sono lotti ultimati; 58 miliardi (19%) per lotti in corso di esecuzione, 44 miliardi (15%) per lotti in gara, aggiudicati, contrattualizzati, ma con lavori non avviati oppure con uno stato misto e, infine, 153 miliardi (50%) per lotti in fase di progettazione.

Le telecomunicazioni

Nel 2020 crescono anche gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni per effetto primariamente dell’avanzamento del Progetto nazionale banda ultra larga. In base ai dati riportati nella relazione di Infratel Italia, società in house del Mise, sullo stato di avanzamento del piano al 30 aprile 2021, risultano ordinati a Open Fiber circa 1,5 miliardi di euro di lavori, di cui il 63% risulta realizzato.

I cantieri per il potenziamento delle reti di fibra ottica avranno ancora un ruolo importante per i prossimi due anni


Acqua

Prosegue il ciclo di crescita degli investimenti nel settore dei servizi idrici avviato nel 2018. È previsto un rafforzamento nel quadriennio 2021-2024 spinto dai nuovi interventi previsti nei Piani d’ambito vigenti, in particolare per i comparti fognatura e depurazione e per il mantenimento in efficienza e funzionalità delle infrastrutture esistenti, in parte finanziate con le risorse del Pnrr.
Agli interventi sulle depurazioni, si aggiungono gli investimenti delle Multiutility volti all'efficientamento della rete idrica esistente

Energia

Crescono nel 2020 gli investimenti nel settore dell’energia grazie agli investimenti dei gestori privati: Enel, Terna, Acea e altri. Anche in questo comparto il ciclo di crescita dovrebbe proseguire e rafforzarsi nel medio periodo spinto dagli investimenti previsti da Piano nazionale ripresa e resilienza.
Gli investimenti nella produzione di energie rinnovabili dovrebbero vedere un trend in crescita per i prossimi anni

Edilizia non residenziale

Nel 2020 gli investimenti in edilizia non residenziale ammontano a 10,7 miliardi di euro, un valore in crescita del 9,7% rispetto al 2019 a prezzi deflazionati, a motivo, tra l’altro, dell’accelerazione degli investimenti della pubblica amministrazione e in particolare degli enti locali.

In questo ambito, dove risultano particolarmente dinamici gli investimenti in edilizia scolastica e nella sanità, sono gli investimenti in rinnovo che registrano i tassi di crescita più significativi: +12,3% contro un +6,1% degli investimenti in nuovi edifici.

Il trend di crescita del comparto dovrebbe proseguire nel quadriennio 2021-2024.
Importanti nel comparto non residenziale gli investimenti nell'ammodernamento e nella creazione di nuovi poli ospedalieri