Lavori in corso e di prossimo avvio nella provincia bergamasca, ambiente e circolarità: intervista a Renato Guatterini, vicepresidente ANCE Bergamo, e al direttore Edoardo Arcaini
Nel corso della nostra visita alla sede >>Ance Bergamo<<, a farci da guida nella scoperta dei progetti e cantieri di importanza strategica per il territorio è stato il vicepresidente [Renato Guatterini], il cui mandato – che ha avuto inizio nel maggio 2021 – include anche un ruolo di coordinamento della Commissione Referente Edilizia e Territorio e della Commissione Marketing e Comunicazione.

"Siamo in costante contatto con istituzioni e amministrazioni pubbliche per monitorare i piani di sviluppo dei nostri territori" ci ha spiegato "affinché ANCE possa dare il suo serio contributo nella programmazione urbanistica e delle infrastrutture".

"La ripresa del settore immobiliare e dell'edilizia in generale ci fa ben sperare nello sviluppo di nuove iniziative soprattutto in ambito di rigenerazione urbana che dovranno tenere conto di un'elevata qualità sia nella progettazione sia nella costruzione, con utilizzo di materiali e tecniche efficienti e 'green'".

Inoltre, la vicinanza con la grande metropoli di Milano e i collegamenti, che auspichiamo essere sempre più efficienti, porteranno un bacino di utenti anche verso la nostra città e la sua provincia: una tendenza che stiamo già osservando e che, complice il ruolo di capitale italiana della cultura 2023 insieme a Brescia, è destinata a rendere Bergamo sempre più attrattiva e cosmopolita. Un po' di ottimismo dopo tanti anni bui ce lo aspettiamo...".


goWEM!: Gli obiettivi per l'attività del prossimo quadriennio sono chiaramente delineati.

"Come ribadito dalla presidente" prosegue Guatterini "è centrale l'importanza della rigenerazione urbana, da promuovere a tutti i livelli: semplificazione normativa (si veda l’accelerazione agli interventi agevolati con Superbonus a seguito del decreto semplificazioni bis), incentivazione con bonus fiscali e volumetrici, dialogo costante con le amministrazioni, in modo da portare il nostro contributo nei procedimenti di formazione degli strumenti urbanistici".

"E un’azione di marketing che riguardi non solo l’ampliamento della base associativa, ma anche la capacità di far comprendere il potenziale del mondo delle costruzioni, profondamente rinnovato nell’ultimo decennio, a livello organizzativo, tecnico e logistico".

"Tutto ciò non dimenticando il concetto del saper costruire a regola d’arte, alla base di questo patrimonio economico, sociale e culturale rappresentato dalle imprese edili bergamasche. La nostra sarà un'azione indirizzata non soltanto verso le imprese non ancora associate ad ANCE e magari non del tutto informate sulla varietà dei servizi offerti, ma anche e soprattutto verso i giovani".

"A questo proposito tengo a citare la >>Scuola Edile<<, che rappresenta un modello formativo non ancora conosciuto quanto meriterebbe e prevede un ciclo di studi triennale con ottime prospettive di inserimento nel settore edilizio attuale, che appunto in virtù dei numerosi cambiamenti è sempre più multidisciplinare e qualificante".


"Dobbiamo anche lavorare per una revisione della disciplina edilizia, viste le numerose riforme che ci sono state in questi anni e che hanno reso incerto e frammentario il panorama normativo. Molte sono infatti le difficoltà che gli operatori si trovano a fronteggiare per le diverse interpretazioni applicative delle norme, la presenza della copiosa documentazione da allegare e le varie Amministrazioni a cui rivolgersi per pareri/autorizzazioni: ad esempio ARPA, Sovrintendenza ecc.".

Rigenerazione urbana da promuovere a tutti i livelli: uno degli obiettivi principali di ANCE Bergamo per il prossimo quadriennio

Entriamo quindi con Renato Guatterini nel dettaglio delle opere di interesse prioritario nell'area bergamasca.

"Le infrastrutture strategiche per la nostra provincia, importantissime per lo sviluppo del territorio e da realizzare rapidamente, sono senz'altro le seguenti: il potenziamento del collegamento ferroviario tra Bergamo e Milano, integrato con il collegamento con il nostro aeroporto; il collegamento autostradale tra Bergamo e Treviglio; la tratta bergamasca della Pedemontana; la viabilità tra Bergamo e Lecco, non più rinviabile in vista delle prossime olimpiadi invernali; la nuova tratta di trasporto pubblico per la Valle Brembana, TEB2".  

Il tracciato della linea TEB2 per la Valle Brembana (fonte www.teb.bergamo.it)
La nuova linea TEB2 è tra le opere di interesse strategico
goWEM!: L'agenda è fitta anche a livello di interventi immobiliari e di rigenerazione urbana.

[Guatterini]: "Guardiamo con interesse anche ai numerosi progetti, avviati o in fase di avvio, che testimoniano il grande cambiamento che sta attraversando l’attività di sviluppo immobiliare e sono orientati verso le nuove esigenze abitative e di sviluppo, di mobilità e di cultura, all’interno di importanti processi di rigenerazione urbana".

"Mi riferisco, per quanto riguarda la città di Bergamo, al recupero delle ex caserme Montelungo e Colleoni, gli ex Ospedali Riuniti, il nuovo stadio, Chorus Life, il progetto di Porta Sud e l’ex complesso Italcementi".

"In provincia seguiamo con particolare attenzione il recupero di importanti aree dismesse (Crespi d’Adda, la sede Aruba di Ponte San Pietro), l’ampliamento di insediamenti produttivi (nuova sede San Pellegrino) e gli investimenti nel settore turistico (parco Leolandia-Minitalia)".

Quella di Crespi d'Adda è una delle aree dismesse da recuperare nella provincia bergamasca

Guatterini conferma quindi l'intenzione di continuare a promuovere il territorio, come già è stato fatto in occasione del 70° anniversario della fondazione di ANCE Bergamo: "Con il contributo di Scenari Immobiliari" ci racconta "è stata realizzata la ricerca ‘Bergamo e i suoi territori’, presentata durante un evento pubblico all'inizio del 2019 e molto apprezzata da tutto il territorio, del quale ha messo in evidenza l’attrattività e le opportunità di sviluppo e investimento. Per tutti questi motivi, sarà importante aggiornare costantemente il lavoro svolto, coinvolgendo Enti e istituzioni locali".

Un'idea di futuro


Il convegno del 25 gennaio 2019 per la presentazione della ricerca 'Bergamo e i suoi territori', realizzata in collaborazione con Scenari Immobiliari
goWEM!: Oltre alla carica di vicepresidente ANCE Bergamo, lei ricopre quella di consigliere di amministrazione del Centro di Etica Ambientale. Quali iniziative sono previste per sensibilizzare ulteriormente il comparto sui temi legati alla sostenibilità?

[Guatterini]: "Le nostre città devono essere progettate tenendo conto del mantenimento di un equilibrio del nostro ecosistema, affinché l'ambiente non venga stressato. Per ricollegarmi anche all'attualità, cito proprio il presidente del Centro, il filosofo Luciano Valle, secondo cui il Covid ha creato un nuovo umanesimo, e voci autorevoli della comunità scientifica come quella di Ilaria Capua, che individuano una connessione fra inquinamento atmosferico e diffusione del Covid-19: occorrono quindi consapevolezza e rispetto dell'ambiente, e intendo sottolineare con forza che da parte ANCE sono ben presenti".
   

La crisi pandemica innescata dal Covid-19 ha accellerato i processi già in corso che vedevano una maggiore attenzione agli impatti ambientali dell'attività umana; anche nelle costruzioni il processo vede una sensibilità rafforzata e coerente verso l'ambiente e l'economia circolare. [Renato Guatterini]

"Le nostre aziende devono proporsi non soltanto come esecutrici di meravigliose opere di architettura e ingegneria, ma anche come promotrici di sistemi in grado di contribuire alla salvaguardia dell'ambiente naturale. Un esempio di attualità è la riqualificazione energetica degli edifici, in cui un dato tra tutti dovrebbe far riflettere: se l'intervento è eseguito in maniera appropriata e utilizzando tutte le migliori tecniche esistenti, gli edifici riqualificati avranno una riduzione sino al 50% delle emissioni di CO2, con la conseguenza di un contenimento enorme dei costi di gestione".

"I forti incentivi governativi stanno portando il mercato delle aziende di costruzioni verso questo settore, con l'auspicio che non sia solo una campagna "spot", ma che venga resa continuativa nel tempo: questo anche al fine di arrivare al 2030 pronti per gli obiettivi fissati dall'Unione Europea".

"L’impatto ambientale dei cantieri può essere ridotto diffondendo i principi dell’economia circolare - come del resto abbiamo sempre fatto, ma adesso stiamo organizzando anche un’iniziativa specifica - affinché i rifiuti inerti vengano finalmente recepiti come una vera e propria risorsa; attuando una rigenerazione urbana moderna e sostenibile e, conseguentemente, riducendo il consumo di suolo".

"Sicuramente si dovrà proseguire nello studio e nell'attuazione di una mobilità diversa, anche rinnovando il parco macchine delle nostre imprese. Tutto questo, lo ribadisco, può essere promosso attraverso un adeguato sistema di incentivi e premialità".

La riqualificazione energetica, se eseguita in modo appropriato, porta a un grande contenimento dei costi di gestione del manufatto edilizio

goWEM!: Il Recovery Plan rappresenta un'occasione importante per il settore: come sarà possibile, a giudizio del vicepresidente di ANCE Bergamo, sfruttarla appieno?

"Il Recovery Plan" spiega Guatterini "è costruito sulla convinzione che lo sviluppo sostenibile rappresenti un’opportunità di crescita e una grande sfida economico-sociale oltre che ambientale, facendo leva in particolare sul settore delle costruzioni. Il 48% delle risorse stanziate nel PNRR, infatti, secondo le stime dell’Ance sarà investito proprio nel settore in infrastrutture di mobilità, case popolari, rigenerazione urbana, dissesto idrogeologico, scuole, ospedali, patrimonio artistico-culturale ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio".

Le risorse ci sono

Il 48% delle risorse del PNRR è destinato ad investimenti nel settore delle infrastrutture e delle costruzioni.
"Ovviamente l’auspicio è che i fondi del Recovery Plan sostengano anche lo sviluppo del nostro territorio: una provincia con una storica vocazione imprenditoriale che ancora oggi, nonostante le crisi economiche e sanitarie, costituisce l’ossatura portante di un sistema economico di grande valore per la regione Lombardia e il resto del Paese".

"Sono convinto che il settore delle costruzioni sia pronto a cogliere questa sfida, con particolare riferimento al tema dell’ambiente e dell’economia circolare, oltre che alla rivoluzione digitale".

"La politica deve però creare le condizioni perché possiamo farlo concretamente, offrendo  soluzioni ad alcuni nodi rimasti irrisolti, che rischiano di mettere a rischio la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e di bloccare la dinamica positiva innescatasi nel settore delle costruzioni, determinando effetti negativi per crescita e occupazione: misure per fronteggiare la mancanza e l’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione - anche nel settore dell’edilizia privata - , la carenza di progetti e di personale qualificato presso le amministrazioni locali, il superamento delle criticità legate alle procedure di affidamento dei lavori pubblici".


A [Edoardo Arcaini], ingegnere ambientale e direttore ANCE Bergamo dal 2019, abbiamo chiesto di parlarci del suo lavoro ormai ultradecennale nel servizio di consulenza ambientale, in cui ha messo a disposizione il proprio background.

"ANCE Bergamo fornisce agli associati una completa gamma di servizi di consulenza per garantire la massima efficienza e la sicurezza in ogni ambito del lavoro, nel rapporto con i dipendenti e le istituzioni. Tra questi vi è da sempre il servizio di consulenza dedicato all’ambientale, di estremo interesse e importanza per le nostre imprese".

"Ho ritrovato la sensibilità e attenzione all’ambiente che mi ha portato a scegliere di laurearmi in ingegneria ambientale nell’attività quotidiana di tante imprese che, anche in questo caso, hanno bisogno di aiuto per orientarsi tra le numerosissime e a volte contraddittorie disposizioni in materia: basti pensare alla normativa sulla gestione delle terre e rocce da scavo, variata innumerevoli volte negli ultimi vent’anni, cambiando anche la denominazione e la definizione stessa, che presenta criticità tali da costringere in alcuni casi (primi fra tutti gli interventi in emergenza quali crolli, smottamenti o frane su tratti di strada) le imprese a smaltire come rifiuti le terre, perché riutilizzarle come sottoprodotti sarebbe troppo complicato o addirittura impossibile, e in altri a subire contestazioni, non tanto per irregolarità nella movimentazione delle terre (che sono oggetto di un’attenta valutazione dell’assenza di contaminazione), ma per errori formali, quali ad esempio la ritardata trasmissione della dichiarazione di fine dei lavori di scavo".

La normativa sulla gestione delle terre e rocce da scavo è tra le principali fonti di criticità su cui si concentra il servizio di consulenza ambientale

goWEM!: Ma, sempre restando in tema di ambiente, come procede sul territorio bergamasco la transizione verso l'economia circolare e quali saranno i prossimi passi di ANCE?

"Il nostro settore è fondamentale per l’economia circolare" spiega Arcaini. "Stante la lunga vita attesa degli edifici e delle strade, per noi non significa solo progettare costruzioni con nuovi materiali e nuove tecnologie, in un’ottica di recupero e riuso futuro, ma anche recuperare al meglio i rifiuti prodotti dalle attività di cantiere, che sono tanti".

"A livello nazionale ogni anno (dati 2019) sono prodotti 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (5 milioni nella sola regione Lombardia) e 155 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (35 in regione Lombardia). Di questi, 70 milioni di tonnellate sono rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di demolizione e costruzione (15 milioni in regione Lombardia) - senza considerare altri residui della nostra attività che 'pesano', come le terre e rocce da scavo, e sono gestiti al di fuori delle procedure previste per i rifiuti".

Ogni anni in Italia vengono prodotti 70 milioni di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di demolizione e costruzione (15 milioni in regione Lombardia) e già oggi oltre il 78% vengono recuperati, un valore destinato ad aumentare nei prossimi anni. [Edoardo Arcaini]

"E nonostante le difficoltà (in primis quelle nell'ottenimento di autorizzazioni per l’attività di recupero, ma anche una generale diffidenza che accompagna l’utilizzo di aggregati riciclati e limiti “tabellari” spesso incomprensibili) ISPRA certifica un tasso di recupero del 78,1%, ben al di sopra dell’obiettivo del 70% fissato dall’Europa per il 2020".

"ANCE Bergamo ha posto da tempo queste tematiche al centro delle sue azioni e iniziative, consapevole del ruolo primario che il settore delle costruzioni ha nel processo di transizione all’economia circolare e più in generale degli importanti benefici, in termini di sostenibilità, che derivano da una gestione sempre più virtuosa dei rifiuti e dalla promozione di un mercato per i materiali recuperati".

Una gestione sempre più virtuosa dei rifiuti da attività di demolizione e costruzione: la via del settore verso l'economia circolare

goWEM!: Una volta chiarito l’obiettivo comune, che è quello di favorire questo passaggio alla circolarità, quali azioni si rendono allora necessarie?

[Arcaini]: "Dobbiamo accrescere la nostra dotazione impiantistica e renderla adeguata alle attuali esigenze" risponde il direttore ANCE Bergamo "ma soprattutto adeguare la normativa di riferimento. In questo senso un primo passo è stato fatto con il decreto-legge Semplificazioni bis (DL 77/2021), con la norma sui cosiddetti “impianti mobili”, dimostrando che la semplificazione non è qualcosa di astratto e che a volte basta poco per semplificare, agevolando - nel pieno rispetto dell’ambiente - il recupero diretto in cantiere".

"È prioritario delineare un sistema regolatorio stabile e certo che possa rappresentare un quadro di riferimento per gli operatori e sviluppare una cultura del recupero, superando la persistente diffidenza o non conoscenza della qualità dei materiali recuperati, rimuovendo tutte le barriere anche culturali che hanno finora sfavorito il ricorso ai materiali recuperati".

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