Intervista al presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Edili di ANCE Bergamo, Federico Roncelli, e ai vicepresidenti Beatrice Cividini e Matteo Tribbia
Dal novembre 2021 il Gruppo Giovani Imprenditori Edili di >>ANCE Bergamo<< ha una nuova squadra di lavoro, guidata dal presidente [Federico Roncelli]. In una realtà territoriale in cui la presidente senior [Vanessa Pesenti] (leggi qui la nostra intervista) fa dell'attenzione al ricambio generazionale e al rinnovamento uno dei capisaldi della propria attività associativa, è ancor più significativo approfondire temi e obiettivi inquadrati dalle nuove leve del comparto costruttivo bergamasco.

Lo abbiamo fatto rivolgendo alcune domande allo stesso presidente da poco eletto, e ai vicepresidenti [Beatrice Cividini] e [Matteo Tribbia] che lo affiancano in questo mandato.
Federico Roncelli è laureato in ingegneria civile e ambientale e rappresenta la nuova generazione della >>Roncelli Costruzioni srl<< di Brembate di Sopra (Bg), in cui è responsabile della gestione di commesse e della supervisione dei cantieri.

goWEM!: Il triennio che si prospetta per Bergamo è denso di sfide e all’insegna del rinnovamento, sia per i progetti in corso nella città e sul territorio che per l’appuntamento del 2023 come capitale italiana della cultura: quali sono i punti principali nell'agenda del Gruppo GIE?

[Roncelli]: "Per quanto riguarda Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, credo sia fondamentale non disperdere le energie. Per questo il Gruppo Giovani sarà di supporto a tutte le iniziative messe in campo da ANCE Bergamo. I costruttori edili sono impegnati per tutti gli interventi collegati al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi del territorio, con particolare riguardo a tutte le iniziative di riqualificazione che puntano alla sostenibilità e all’innovazione".

"Insieme ai 'senior' condividiamo anche progetti di supporto culturale alla >>Fondazione Teatro Donizetti<<, brand internazionale della nostra città, perché la valorizzazione dell’attrattività della bergamasca - che da sempre sosteniamo - non può prescindere dai contenuti culturali e artistici".
Federico Roncelli con i due vicepresidenti, Beatrice Cividini e Matteo Tribbia
goWEM!: La presidente Pesenti e la sua squadra di lavoro (qui l'intervista a vicepresidente e direttore ANCE Bergamo) puntano molto sul ricambio generazionale e sulla formazione: come giovane imprenditore e ingegnere, quali ritiene debbano essere le priorità nel rinnovamento della proposta formativa e quali aspetti sono migliorabili nell’approccio attuale degli istituti tecnici superiori e delle facoltà universitarie? Occorrerebbe più esperienza di cantiere sin dai primi anni?

[Roncelli]: "La collaborazione con la 'scuola', dagli istituti secondari all’università, è avviata ormai da anni e più che consolidata. Penso, per esempio, al concorso Macroscuola dedicato alle scuole secondarie di primo grado e al bando indetto da Formedil in regione Lombardia a cui partecipano gli istituti superiori. Tra l’altro, ANCE Bergamo e la nostra >>Scuola Edile<< hanno aderito recentemente alla >>Fondazione ITS Cantieri dell'Arte<<.

"L’obiettivo è sempre quello di coniugare il percorso formativo con le esigenze reali delle imprese e non è sempre facile. Al momento credo sia fondamentale recuperare attrattività per il settore. E questo è un impegno su cui siamo al lavoro, anche grazie alla nostra Scuola Edile, che ha messo in campo un apposito progetto per l’inserimento nel settore di tecnici di cantiere (percorso Ifts)".

La squadra del neopresidente con i cinque componenti di giunta: Francesco Lorenzo Fiumi, Gabriele Vitali, Fabrizio Gherardi e Luca Benedetti (in piedi da sinistra con Tribbia); Susanna Fratus (seduta a destra)
"Il settore dell’edilizia, oggi, si apre a sfide nuove legate alla rigenerazione urbana, alla riqualificazione nell’ottica della sostenibilità, alla 'rivoluzione green' e a un ripensamento globale delle infrastrutture, che tenga conto anche di una mobilità più soft e a basso impatto".

"È importante che ragazzi e famiglie conoscano quali opportunità (con significative possibilità di crescita e anche una soddisfacente retribuzione) è in grado di offrire oggi l’edilizia, e quanto sia evoluta e cambiata questa professione negli ultimi anni. Noi abbiamo bisogno di tecnici competenti, con una preparazione multidisciplinare, pronti a misurarsi 'sul campo' con un lavoro in cantiere oppure scegliere un’attività più progettuale all’interno di uno studio tecnico".

"In entrambi i casi l’esperienza in cantiere è indispensabile per mettere in pratica sin da subito le competenze acquisite sui libri, e per imparare le modalità lavorative e organizzative dell’impresa. In questo senso speriamo di riprendere a breve anche la consolidata esperienza degli stage per gli studenti degli istituti tecnici superiori, che si è interrotta a causa della pandemia".

goWEM!: Un tema che ha acquistato sempre più importanza negli ultimi anni per il settore, e sarà sempre più centrale in futuro, è quello dell’economia circolare. Abbiamo chiesto a Roncelli quali iniziative verranno promosse in questo ambito.

[Roncelli]: "Il mondo delle costruzioni ha un ruolo importante per uno sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e garantisca la crescita economica e della società: il suo contributo sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi europei (che ci auguriamo non vengano stravolti dalla guerra) di riduzione delle emissioni di CO2 (-55% a livello UE) entro il 2030. Ne è la riprova il fatto che il settore edile è coinvolto, più o meno direttamente, in ben 15 dei 17 obiettivi dell’ >>Agenda 2030<< dell’Onu per lo sviluppo sostenibile".

"La sostenibilità in edilizia si traduce, ad esempio, in riqualificazione edilizia del patrimonio edilizio esistente (obsoleto, energivoro e spesso degradato), in questo momento storico particolarmente agevolata dallo strumento del Superbonus. Ma pensiamo anche ai più ampi interventi di rigenerazione urbana, dove le nostre imprese sono interessate non solo per la riqualificazione degli edifici e delle strade, ma anche per gli interventi di bonifica dei siti dismessi e contaminati".

"E non dimentichiamo l’importanza del nostro settore all’interno, appunto, dell’economia circolare. Nel nostro caso, stante la lunga vita attesa degli edifici, significa non solo progettare edifici con nuovi materiali e nuove tecnologie, in un’ottica di recupero e riuso futuro, ma anche recuperare al meglio i rifiuti prodotti dalle attività di cantiere. Parliamo di circa 70 milioni di tonnellate all’anno di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività di demolizione e costruzione (15 milioni solo nella regione Lombardia)".

"Nonostante le grandi difficoltà - tra tutte, quelle nell’ottenere autorizzazioni per l’attività di recupero, una generale diffidenza che accompagna l’utilizzo di aggregati riciclati e la mancanza di norme semplici - riusciamo a recuperare fino all’80%, ben al di sopra dell’obiettivo del 70% fissato dalla Direttiva 2008/98/CE per il 2020".
Visita del Gruppo giovani all'ex Albergo Diurno, nel Centro Piacentiniano di Bergamo
goWEM!: Il mandato di Federico Roncelli è iniziato dopo un biennio segnato da una delle prove più dure per il settore e per la società in generale, soprattutto nella bergamasca che è stata tra le zone più colpite: quella della pandemia. Come ne esce il comparto delle costruzioni e che lezioni può trarne per arrivare preparato alle emergenze o ai momenti di crisi del futuro?

[Roncelli]: "Il comparto ne è uscito duramente provato: ognuno di noi ha affrontato ardue sfide, cadendo più volte, ma dimostrando grande forza nel tener duro e risalire. La straordinaria risposta delle nostre imprese ha confermato nuovamente il ruolo importante e centrale dell’edilizia per l’economia bergamasca".

"Di certo abbiamo imparato che siamo interdipendenti, che dobbiamo collaborare per affrontare e risolvere i problemi. E questo dovrà essere una eredità da non dimenticare. A maggior ragione oggi, in un momento in cui si è aggiunta la nuova tragica crisi della guerra in Ucraina, proprio mentre l’emergenza sanitaria stava allentando la sua stretta".
A Beatrice Cividini, che ha una formazione di architetto e si occupa di progettazione in Italia e all'estero per l'azienda >>Cividini Ingeco srl<< con sede a Dalmine (Bg), abbiamo chiesto in primo luogo su quali aspetti si giocherà a suo avviso la partita più importante nei prossimi anni per il settore delle costruzioni, ovvero quella sull'innovazione tecnologica.

[Cividini]: "Il settore delle costruzioni ha visto negli anni un’evoluzione costante nella ricerca di nuovi materiali, nei macchinari utilizzati e nella tecnologia BIM. A mio avviso però, in un futuro non troppo lontano, l’innovazione tecnologica giocherà un ruolo importante su due aspetti in particolare".

"Il primo è relativo al tema della sicurezza: è di fondamentale importanza continuare a fare ricerca e sviluppare dispositivi di protezione sempre più performanti, ergonomici e smart, capaci di anticipare situazioni e/o eventi con conseguenze potenzialmente pericolose. Il secondo, in qualche modo correlato al primo, è legato all’agevolazione di operazioni manuali svolte in cantiere".

"Pur avendo fatto enormi passi in avanti, il nostro resta un settore ancora molto legato a metodologie di lavoro tradizionali. L’innovazione tecnologica può aiutare l’operatore a compiere la stessa lavorazione in modo più sicuro e preciso: penso per esempio all’impiego di esoscheletri, già utilizzati in alcune realtà industriali".
Il Gruppo GIE in visita insieme al direttivo senior di ANCE Bergamo al Chorus Life, tra le opere di maggior rilievo in costruzione nel territorio bergamasco
goWEM!: La filiera delle costruzioni sta vivendo un momento di crescita e grandi prospettive, ma si fatica a trovare manodopera, e questo malgrado la disoccupazione giovanile sia un problema tuttora sul tavolo in Italia: come si spiega questo paradosso e cosa si può fare per rendere più attrattivo in futuro questo settore agli occhi dei ragazzi?

[Cividini]: "La domanda di lavoro è attualmente in crescita grazie alla prospettiva degli investimenti del Pnrr, delle agevolazioni fiscali e della ripresa del mercato immobiliare. Ma stiamo pagando ancora oggi lo scotto della crisi dell’edilizia del 2008, che ha segnato una diminuzione costante di manodopera e una perdita di interesse dei giovani nel nostro settore".

"Bisogna ripartire investendo su di loro, sulla loro formazione e sul concetto secondo cui il settore delle costruzioni non è di ripiego, ma offre grosse opportunità, soprattutto in un momento come questo. Dobbiamo abbassare l’età media dei nostri lavoratori, per dare continuità al nostro patrimonio di competenze e professionalità, ma anche promuovere il ricambio generazionale all’interno delle nostre aziende".

"Mancano soprattutto ingegneri ambientali, project manager, addetti specializzati nelle finiture, operai specializzati nelle manutenzioni e operai specializzati nelle costruzioni. Stiamo lavorando sull’appeal della professione, smantellando i luoghi comuni sull’edilizia: molti genitori fanno ancora fatica a immaginare per il proprio figlio un futuro da muratore".

"Occorre coinvolgere direttamente giovani e famiglie, così che ritrovino l’interesse perduto verso il nostro mondo. È innegabile che quello delle costruzioni sia un lavoro di sacrificio, ma al tempo stesso è gratificante, perché permette di toccare con mano il risultato del proprio operato. È il settore dove più di tutti la passione e la dedizione giocano un ruolo fondamentale".
goWEM!: Bergamo è una città che a livello imprenditoriale, e in particolare nell'ambito del restauro architettonico monumentale, appare al momento come una mescolanza affascinante di storia e futuro. Matteo Tribbia, che di questo campo si occupa direttamente nell'azienda di famiglia >>Ars Restauri di Tribbia srl<< - e che come vicepresidente, insieme a Beatrice Cividini e ai consiglieri Luca Benedetti, Francesco Lorenzo Fiumi, Susanna Fratus, Fabrizio Gherardi e Gabriele Vitali, compone la squadra del Gruppo GIE guidato da Roncelli - indica la direzione da seguire per mantenere in vita la tradizione costruttiva bergamasca e il suo patrimonio di architetture storiche, oltre a qualche aspetto che potrebbe essere migliorato.

[Tribbia]: "Mantenere la tradizione costruttiva bergamasca dev’essere un impegno del territorio in virtù di un’eccellenza storica, fatta di passaggi generazionali che hanno preservato valori e passione, dando vita alla realizzazione di architetture e opere ingegneristiche che attraversano inevitabili e continui momenti evolutivi, e che spesso richiedono anche significative trasformazioni di alto profilo, nel restauro architettonico in particolare".

"Si deve proprio a un bergamasco, infatti - il conte Giovanni Secco Suardo - il primo tentativo di fornire un metodo per la conservazione dei beni artistici, una sorta di condivisione del sapere per i giovani che intraprendevano il mestiere del restauratore".

"Oggi, nel settore, occorre potenziare soprattutto la formazione e la ricerca, scientifica e tecnologica: servono nuove linee guida che si affianchino all’esperienza sul campo, per accompagnare e guidare il mutamento verso nuovi e compatibili obiettivi".

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