Statistiche di una demolizione

La storia di demolizione che vi raccontiamo parte da lontano ed è compresa in un progetto più ampio e ambizioso, destinato a modificare radicalmente (e in senso positivo) un importante tassello urbano di Roma.

L’Istat, l’Istituto Italiano di Statistica, ha infatti deciso già da tempo di impegnarsi in un progetto di riorganizzazione funzionale delle proprie attività e, di conseguenza, delle sedi sparse per il territorio della Capitale; il progetto, ambizioso, ma coerente con i principi di efficienza e di moderna organizzazione degli spazi di lavoro, prevede la costruzione di un “Città della Statistica”, il cui progetto è stato assegnato, dopo un apposito (e tormentato) bando di gara alla Proger, in raggruppamento con A.B.D.R. Architetti Associati, MANENS-TIFS e Studio Valle Progettazioni.
La struttura pluripiano di notevoli dimensioni da demolire completamente nel quartiere Romano Eur
Lo spazio sarà adibito alla costruzione di un moderno edificio per uffici con certificazione Leed Gold
La nuova sede troverà posto nel quartiere Romano di Pietralata e sarà organizzato su un basamento di due piani, sovrastato da un edificio a forma di L di 8 piani complessivi fuori terra, destinato agli uffici, e completato da due piani interrati, dedicati al parcheggio e al polo tecnologico.

Ma riorganizzazione significa anche tagliare i rami secchi o, fuori di metafora, alienare le strutture che ospitavano personale e servizi destinati a confluire nella nuova sede.

Una di queste era senza dubbio quella che sorgeva nel quartiere Eur, una struttura pluripiano di notevoli dimensioni che la nuova proprietà ha deciso di demolire completamente per poter costruire al suo posto un moderno edificio per uffici con certificazione Leed Gold.
Intervento di demolizione non dei più semplici, sia per la presenza di strutture attive in vicinanza sia per le volumetrie e l’organizzazione planimetrica dell’edificio che ha richiesto un ben preciso piano di lavoro.

L’intervento di demolizione è stato eseguito dalla >>Garc<<  di Carpi e noi ne abbiamo intervistato il responsabile tecnico e commerciale del settore delle demolizioni, [Maurizio Massaia].

La sicurezza è una priorità

[Massaia] è senza dubbio un esperto del settore delle demolizioni, con un bagaglio professionale ormai trentennale, maturato prima che nell’impresa di Carpi in altre importanti realtà del settore; ha gestito interventi di tutti i tipi ed è ben cosciente che una attenta programmazione degli interventi è la necessaria premessa per concludere i lavori secondo il cronoprogramma concordato con la Committenza, garantendo la massima sicurezza delle maestranze in cantiere.

Maurizio Massaia

Maurizio Massaia, Responsabile tecnico e commerciale del settore delle demolizioni di Garc Ambiente SpA SB

In ogni nostro cantiere diamo massima priorità alla sicurezza, agendo sia sulle leve della formazione del personale sia dal punto di vista dell'efficienza dei macchinari


Per questo non esita a sottolineare come: “Per Garc la sicurezza è la priorità primaria in ogni cantiere, dai più semplici a quelli più articolati e importanti come quello della Ex sede Istat di Roma; per ridurre al minimo i rischi, affrontiamo ogni intervento facendolo precedere da un accurato studio e dalla successiva predisposizione di un piano di demolizione”.

Continua [Massaia]: “Nel caso della Ex Sede Istat oltre alle normali attenzioni, c’erano alcune interferenze importanti da tenere presenti: innanzitutto a poca distanza dall’edificio da demolire si trova una struttura ricettiva in piena attività e in secondo luogo l’edificio oggetto dell’intervento sorgeva in frangia a una importante arteria di traffico (via Oceano Pacifico). Massima attenzione quindi è stata posta nella gestione di rumori e polveri, nonché nel ferreo rispetto delle finestre temporali di attività condivise con la Committenza e la direzione lavori”.

Le lance idriche installate in punta dei bracci da demolizione degli escavatori
“Ogni fase della demolizione è stata abbinata ad attrezzature per abbattere la polvere, non solo Fog Cannon di ultima generazione in grado di ottimizzare il consumo dell’acqua, ma anche con lance idriche installate in punta dei bracci da demolizione, in modo da abbattere la polvere direttamente nel punto in cui le attrezzature operavano”.

“Non c’è bisogno di sottolineare che tutti i nostri operatori erano correttamente formati sia delle procedure generali sia dei dettagli specifici di questa demolizione; in questo cantiere abbiamo lavorato con una massimo di sette persone, compreso il direttore tecnico di cantiere". 

Nei cantieri di demolizione, infatti, è buona pratica ridurre al minimo il numero di persone presenti, sfruttando al meglio le tecnologie a disposizione

Prima il cuore e poi le ali

Garc è intervenuta a bonifiche effettuate e l’intervento ha interessato una volumetria di circa 65.000 m3 (vuoto per pieno), complessivamente sono state conferite a discarica autorizzata 25.000 tonnellate di macerie e circa 2.500 tonnellate di terreno.

[Massaia] ci spiega la sequenza di demolizione: “La sequenza di demolizione è stata studiata per minimizzare le interferenze e, allo stesso tempo, per gestire al meglio gli spazi operativi per i mezzi meccanici e per lo stoccaggio temporaneo del materiale demolito".

"La prima struttura ad essere demolita è stato un piccolo fabbricato all’esterno della struttura principale che ospitava la centrale termica e tutti gli impianti di condizionamento al servizio dell’intero complesso Istat”.
Sono state impiegate cinque macchine da demolizione di ultima generazione per ridurre al minimo le emissioni in atmosfera e l'impatto sonoro dell'intervento
“La struttura principale, con pianta a U, si sviluppava su tre ali di cinque piani fuori terra, connessi da un edificio più basso, di due piani, che occupava per intero l’area tra i bracci della U. È stato quest’ultimo edificio a essere demolito per primo, proprio per creare lo spazio necessario alla movimentazione degli escavatori da demolizione con braccio alto. Ci siamo quindi occupati della stecca della U più distante dalla struttura alberghiera adiacente, per poi procedere con la seconda stecca, quella parallela a via Oceano Pacifico, per concludere l’intervento con quella più a contatto con l’albergo”.

Gli elementi strutturali in calcestruzzo, pilastri e travi, sono stati demoliti a partire dai piani alti verso il basso utilizzando escavatori equipaggiati con pinze e frantumatori idraulici

“Tutte le strutture erano caratterizzate da elementi portanti in cemento armato, con tamponamenti compositi in laterizio e serramenti strutturali (per alcuni di questi è stato necessario effettuare un intervento di raccolta e differenziazione dei polistiroli aventi funzione di isolamento interno e esterno); una volta rimossi, mediante strip-out gli elementi non strutturali, abbiamo provveduto alla demolizione delle strutture in cls, partendo dall’alto verso il basso, con escavatori dotati di apposite attrezzature, provvedendo alla riduzione volumetrica del materiale demolito con altri escavatori equipaggiati di frantumatori". 

"Alcuni elementi di grandi dimensioni, come il corpo delle scale di sicurezza in travi metalliche, sono stati staccati in blocco e, una volta appoggiati a terra, demoliti in tutta sicurezza con cesoie per il ferro”.
Tutte le strutture erano caratterizzate da elementi portanti in cemento armato, con tamponamenti compositi in laterizio e serramenti strutturali
“I piani più alti sono stati demoliti con un escavatore high reach Volvo EC380E HR con braccio da 23 metri, che, come ricordavo in precedenza, era equipaggiato con spruzzatori d’acqua in testa al braccio per abbattere puntualmente e con la massima efficienza la polvere da demolizione. Nel complesso le macchine da demolizione, tutte di ultima generazione per ridurre le emissioni in atmosfera e l’impatto sonoro delle demolizioni, sono state cinque, con tonnellaggi che arrivavano a 55 tonnellate”.

Una volta completata la demolizione delle strutture fuori terra, su indicazione della Committenza, Garc si è occupata della demolizione delle strutture interrate (fondazioni e travi di fondazione), con bonifica e rimozione dei terreni da scavo potenzialmente contaminati fino alla quota prevista dal progetto. Gli interventi, comprensivi quelli di scavo e di demolizione delle strutture interrate, sono stati conclusi in sei mesi dall’inizio dei lavori.