Intervista ad Alex Saggia, Presidente di ANCE Rovigo: prospettive e opportunità per le costruzioni
L’Italia – si sa – non è un paese per giovani. Non la pensano così ad
>>ANCE Rovigo<<, la cui presidenza è affidata ad
[Alex Saggia], 38 anni, Amministratore delegato e responsabile commerciale di
>>Edilpitture<< (sedi a Porto Viro e Lido degli Estensi) nel 2020 è succeduto a
[Paolo Ghiotti], attuale presidente
ANCE Veneto (
vedi qui la nostra intervista esclusiva a Ghiotti).
Un’elezione che Alex Saggia, oltre che con responsabilità, ha accolto come un “privilegio”. “Molti colleghi più preparati e con maggiore esperienza – sottolinea - hanno visto in un giovane la possibilità di un
cambiamento. Il nostro consiglio – precisa - si compone di junior e senior, e questi ultimi aiutano i primi a temperare l’impetuosità giovanile e a evitare eventuali inciampi, dovuti a eccesso d’entusiasmo”.
Alex Saggia, presidente ANCE Rovigo è anche Amministratore Delegato di Edilpitture
Entusiasmo, voglia di fare, che Saggia ha concretizzato con
iniziative per accrescere il numero di iscritti: formazione mirata, servizi che aiutano gli associati nella quotidianità lavorativa e gli permettono di contenere i costi;
assistenza legale, anche precontrattuale per evitare contenziosi e migliorare il rapporto con clienti. “Le imprese da ANCE vogliono risposte e io devo ricambiare la fiducia nei miei confronti”.
Risposte e fiducia: due cose di cui le imprese hanno grande necessità visto il percorso da montagne russe che il settore ha affrontato nell’ultimo decennio, “Prima della pandemia l’edilizia si stava riprendendo da una delle sue peggiori crisi; tra il 2006 / 2008 il
mercato è stato colpito in modo violento e ha perso molti addetti. Nel momento in cui il primo Ecobonus ordinario lasciava intravedere una via d’uscita dal tunnel, ecco arrivare la pandemia (13/14 marzo) con l’
arresto dell’attività per 2 mesi e, per chi poteva lavorare in esterno, la necessità di riorganizzarsi per rispettare le normative sulla sicurezza e prevenzione da Covid19: trasporti, mense, ecc”.
L'edilizia ha un'opportunità straordinaria
Oltre al preludio di una nuova crisi, “la primavera 2020 ha però portato una
novità straordinaria: il
Decreto Rilancio e il Superbonus 110%, che da qualche settimana ha cominciato a
dispiegare effetti positivi”. Dopo la Lombardia, il
Veneto è la regione con maggior numero di richieste, ma un ostacolo – e Rovigo non è da meno delle altre province venete – è la capacità della PA nel rispondere velocemente al volume di richieste da parte dei privati. A fabbricati vetusti corrispondono documenti e una gestione degli stessi altrettanto vetuste".
Altro problema “la finestra temporale rattristante” che prevede la
scadenza del Superbonus il 30.6.2022 per gli immobili unifamiliari e il 31.12.2022 per i condomini: “Convocazione della riunione, riunione e delibera, possono richiedere anche 6 mesi e poi…tempo scaduto”.
L'andamento del mercato delle costruzioni in provincia di Rovigo, secondo i dati di Ance e Cassa Edile
Gli ultimi provvedimenti del Governo hanno
snellito la normativa, in particolare sul tema degli abusi, ma “il problema uscito dalla porta, rischia di rientrare dalla finestra. Iniziare i lavori – chiarisce Saggia – con un abuso riguardante opere interne, dichiararlo e sanarlo entro il collaudo è positivo, ma se si tratta di volumetrie, chi è il tecnico che parte con un progetto che rischia di non vedere la fine o concludersi con perdita del credito fiscale"?
Ma ora come ora, continua, “il problema della filiera è il
costo e reperimento di materie prime e materiali, che intaccano la marginalità delle imprese e non offrono nessuna certezza temporale tra ordine e consegna. E questo riguarda il legno, il cui prezzo è triplicato, cappotti, serramenti, fotovoltaico, ecc. Si tratta di costi che
mettono in pericolo il conto economico, soprattutto quello delle realtà più piccole”.
Da sempre in provincia di Rovigo si dà la massima attenzione alla valorizzazione dei percorsi fluviali (in foto il delta del Po)
Il Superbonus 110% è una
“straordinaria opportunità per risanare il patrimonio edilizio italiano e vale sicuramente la pena investire del tempo per sanare gli abusi”, ma trova sulla sua strada ostacoli che rischiano di
inficiarne l’efficacia (brevità, burocrazia, inefficienza della PA, norme farraginose, aumento dei costi), non ultimo la
carenza di manodopera qualificata. “Le scuole edili fanno un grande lavoro anche per ricollocare persone uscite dal mercato per le precedenti crisi, ma gli addetti sono insufficienti di fronte l’enorme richiesta di interventi".
Un nuovo modo di pensare la formazione
"Nel breve periodo e al di là della contingenza del Superbonus – sottolinea Saggia – dovremo
rivedere le politiche di occupazione, ricollocazione e formazione; impegnarci anche a livello culturale per far capire cosa vuol dire lavorare in un’impresa edile e quali soddisfazioni professionali ed economiche può offrire ai giovani”.
Importante il ruolo degli imprenditori e Saggia non si sottrae alle responsabilità: “Seconde e terze generazioni
devono introdurre dei cambiamenti e innovarsi per mantenere in piedi le aziende dei padri o dei nonni”.
Specializzarsi, ad esempio: come deciso in modo lungimirante dal padre che di Edilpitture ha fatto un’azienda all’avanguardia nel
restauro e la manutenzione degli immobili sul litorale marino, sottoposti alla continua aggressione della salsedine. Oppure
aprirsi all’uso della tecnologia, dove c’è ancora “tantissimo da fare”, sebbene la pandemia abbia contribuito a vincere la resistenza anche dei più reticenti all’uso di smartphone e tablet per lavoro.
La Ex Fabbrica di bambole Gabar di Rovigo ospiterà in un centro per la musica e le arti visive
“Ormai si fa fatica a trovare qualche tecnico o imprenditore, che in cantiere non faccia uso di APP, scarichi dati e report”. Un approccio in sintonia con quello di
[Alessandro Gerotto] (
presidente Ance Padova, qui la nostra intervista): “Se pensiamo che per cercare il panificio più vicino, usiamo Google, bene fa Gerotto nell’utilizzare web e social per
incentivare la comunicazione con gli associati e l’associazionismo, L’APP di ANCE permette l’accesso a notizie, articoli di leggi ed emendamenti, ma anche la socialità dovrà sempre più passare per questo canale”.
Superbonus 110% e PNRR sono un
’occasione di sviluppo per un territorio – il Polesine – per lungo tempo economicamente periferico rispetto le aree più avanzate della regione. Il presente è quello di un
sistema impresa segnato da un anno di pandemia, ma che tiene: le esportazioni nel 2020 del settore farmaceutico (+490 milioni) pongono la provincia di Rovigo in testa al Veneto.
Interventi importanti e molto da fare
Come dice il presidente Saggia “c’è del brio”. Vanno in questa direzione il progetto per la
riqualificazione della ex fabbrica di bambole “Gabar” in un centro per la musica e le arti visive - ritenuto fondamentale per la stessa rinascita culturale di Rovigo – quelle dell
’ex ospedale Maddalena e del quartiere Commenda, questi ultimi inseriti nell’ambito del bando Periferie, così come il
recupero della Torre Morosini a Lusia, sola opera superstite dal medioevo del castello estense. A Loreo (Rovigo), invece, nel 2023 è prevista la costruzione della
più grande malteria d’Italia, in grado di produrre 40.000 tonnellate di malto da birra all’anno, pari al 20 per cento del fabbisogno nazionale. Un investimento di circa 25 milioni di euro, che coinvolgerà da 800 a 1000 aziende agricole.
La Torre Morosini a Luisia, recentemente recuperata
Al di là di questi segnali positivi, Saggia evidenzia una serie di priorità, una delle quali riguarda la
principale via di comunicazione, la “Romea”, di una “provincia lunga, stretta e mal collegata; pericolosa come poche e lontana dall’autostrada, nelle attuali condizioni è un ostacolo allo sviluppo commerciale”.
“Altra questione è il
patrimonio scolastico – in realtà un problema nazionale – costituito da edifici concepiti negli anni ’50, ’60, ‘70. Edifici energivori. Non capisco - sottolinea Saggia - perché
non si possa estendere il Superbonus 110% alla scuola pubblica”. Relativamente ad alvei e fiumi, invece, “abbiamo una politica molto attenta alla loro manutenzione e al
recupero dei percorsi fluviali”. Collegata alla riqualificazione urbana della città di Rovigo, “una
grande opportunità viene dall’Università (CUR – Consorzio Università Rovigo) i cui dipartimenti collaborano con gli atenei di Padova e Ferrara.
"A settembre, tra gli altri, verrà
avviato un corso d’ingegneria, che oltre a valorizzare l’offerta cultura e formativa, è un’occasione per rispondere alla domanda di ospitalità e accoglienza a chi verrà in città per studiare”.