Ventuno anni fa, a
Mulazzano, piccolo centro dell’alto lodigiano, nasceva
>>Gi.Vo Company<< , impresa attiva nel campo delle
demolizioni, degli
scavi e delle
bonifiche dei terreni. Era il
2002.
Ma l’
avventura imprenditoriale del fondatore,
[Gianpiero Volta], oggi titolare e direttore tecnico e commerciale dell’azienda, inizia molto prima, nel
1980, quando appena
quattordicenne lascia gli studi e insegue il suo
sogno: poter guidare le
macchine da cantiere, con una preferenza per gli
escavatori.
Giampiero Volta
Giampiero Volta, fondatore di Gi.Vo Company e direttore tecnico e commerciale dell'azienda (foto, Gi.Vo Company)
Da lì inizia tutta la
trafila: manovale in
piccole imprese di paese, poi
operatore di macchina, dove accumula
esperienza. In seguito, lascia
Mediglia, suo paese d’origine, e si sposta a lavorare a
Milano, che raggiunge tutte le mattine con il suo
Ciao blu, alle dipendenze delle
più importanti aziende del settore.
Tra queste la
Bianchi Giancarlo, con cui lavora agli scavi del deposito di
San Donato Milanese della terza linea della metropolitana e della
Tangenziale Nord di Milano, e dove rimane a lavorare fino ai
25 anni di età. I tanti anni di cantiere lo portano, nel
1993, a
mettersi in proprio e a creare la
Volta Gianpiero Scavi.
La demolizione dell’ex padiglione del Pronto soccorso e lo strip-out del padiglione 16 degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo (2019). Sono stati impiegati tre escavatori (Fiat Kobelco EX455T con braccio Hrd da 27 metri e pinza SV140; Hitachi ZX350.5 con pinza NPK S24X; Hitachi ZX210.3 con frantumatore NPK U21) e un robot da demolizione radiocomandato Husqvarna DXR 140 con cesoia (foto, Gi.Vo Company)
Demolizione ciminiera ex Fornaci Migliarina, La Spezia (2018) foto: Gi.Vo Company
Unica sola
macchina a disposizione: un
escavatore preso a
noleggio. Da lì inizia la
crescita imprenditoriale, prima come conto
terzista, poi
subappaltatore, poi affidatario di commesse sempre più
impegnative, con un
parco macchine che cresce anno dopo anno.
Negli
anni Novanta, Volta si afferma nel campo delle
demolizioni, degli
scavi e del
movimento terra.
È proprio nel
2002 che trasforma la società individuale in
società di capitali e fonda la
Gi.Vo Company.
Nei suoi
primi dieci anni di vita, il fondatore
investe in competenze e in nuovi e sempre più
sofisticati macchinari e
allarga il campo delle attività, quasi esclusivamente nel
settore privato: non solo demolizioni e scavi, ma anche
bonifica di terreni e
decommissioning di impianti industriali dismessi.
Demolizione ciminiera ex fornaci Migliarina , La Spezia (2018) (foto, Gi.Vo Company)
È così che riesce a imporsi in un
mercato difficile e
competitivo come quello milanese, acquisendo nel tempo le
necessarie attestazioni Soa, le certificazioni di qualità e ambientali
Iso 9001 e
14001 e iscrivendosi all’albo nazionale dei
gestori ambientali per le attività di
bonifica. Riconoscimenti che hanno permesso a Gi.Vo di lavorare con le più
importanti imprese di costruzione e i maggiori
gruppi immobiliari presenti a Milano e nell’hinterland.
Oggi la
Gi.Vo Company, che a Mulazzano ha la sua sede operativa con tanto di
uffici e
deposito delle attrezzature, dà lavoro, oltre al titolare e al fratello
[Luca Volta], a
dieci operai e a
due impiegate, che si occupano dell’amministrazione.
Luca Volta
Luca Volta, responsabile della preventivazione, gestione e contabilità delle commesse di Gi.Vo Company (foto, Gi.Vo Company)
Ma nonostante siano passati
quarant’anni dall’avvio,
Gianpiero Volta conserva la stessa
passione degli esordi e la
stessa attenzione per le macchine, che conosce come le proprie tasche, e per i
propri dipendenti: spesso infatti - ci raccontano fonti interne - lo si può trovare al
mattino presto, in qualche bar, a fare colazione con gli
operai prima di entrare in cantiere.
I cantieri di ieri e di oggi
In oltre
vent’anni di lavoro, Gi.Vo Company può vantare un
ricco portafoglio di realizzazioni, dalle più
semplici alle più
complesse.
“Tra i primi lavori svolti - attacca il
fondatore - ricordo il cantiere di
viale Bligny a Milano per la realizzazione dei
nuovi edifici dell’università Bocconi, dove abbiamo eseguito le
demolizioni e lo
scavo fino a 20 metri di profondità. Altro lavoro interessante dei primi anni l’abbiamo realizzato a
Robecchetto con Induno, comune ad est di Milano, dove abbiamo demolito una
torre piezometrica con il
Fly Demolition System”.
Le demolizioni e gli scavi in via Giovenale a Milano (2020). Impiegati un escavatore Fiat Kobelco EX455T (con braccio Hrd da 27 metri, pinze NPK SV140 e NPK S36) e tre escavatori Hitachi (ZX350.5 LCN con pinza S24, frantumatore Mantovanibenne frantumatore Mantovanibenne RP30;ZX 210.6 e ZX85.6; foto,Gi.Vo Company)
Demolizione e scavo in via Giovenale a Milano (2020)(foto,Gi.Vo. Company)
Più recenti invece le demolizioni realizzate sulla
piazza milanese. “Un lavoro che ci ha
impegnati non poco - precisa
[Luca Volta], fratello di
Gianpiero e addetto alla
preventivazione,
gestione e
contabilità delle commesse - ha riguardato la demolizione del corpo di fabbrica collocato tra le due
ex torri delle ferrovie della
stazione Garibaldi, oggi sede degli uffici della Maire Tecnimont".
"Al di sotto dell’edificio da demolire era collocata la
centrale elettrica da 15mila volt che alimenta l’intera
stazione ferroviaria, la cui attività non poteva essere
interrotta. Lì dovevamo garantire sia i
limiti di carico sia la totale
impermeabilizzazione delle operazioni".
"Non potendo caricare il solaio con mezzi pesanti, abbiamo utilizzato una macchina operatrice da
135 quintali, modificata e equipaggiata con
attrezzature pesanti, adatte a macchine di maggior portata. Sono stati due mesi e mezzi di
lavoro intenso, ma tutto è andato per il
meglio”.
Alla stazione Garibaldi di Milano, sono stati due mesi e mezzi di lavoro intenso, ma tutto è andato per il meglio
A firma di Gi.Vo Company sono pure gli scavi per la realizzazione di un
grande parcheggio in piazza
Sant’Ambrogio, per conto dell’impresa Borio Mangiarotti. “Lì - prosegue il fondatore - dovendo scavare
al di sotto del solaio e con un
raggio d’azione inferiore ai
cinque metri a causa della presenza di numerose paratie e pali infissi nel
terreno a sostegno dello stesso, abbiamo impiegato il
braccio Short Boom, montato su un
escavatore da 135 quintali e utilizzato un
nastro trasportatore cingolato da cava per caricare su un
dumper la terra di scavo. Una soluzione nata dalla
conoscenza che abbiamo delle macchine, delle attrezzature di cantiere e del loro
funzionamento”.
Demolizione e scavo in via Giovenale a Milano (2020)(foto, Gi.Vo. Company)
Più recentemente, le
macchine di Volta, sempre a
Milano, ma nella zona sud della città, hanno demolito gli
immobili dismessi che insistevano sulle aree di proprietà di Covivio,
ex Beni Stabili, uno dei più importanti
sviluppatori nazionali, su cui ora sorge il complesso terziario di Symbiosis. Altro importante cantiere tuttora
in corso, riguarda le demolizioni dei
piani interrati della piazza su cui sorge la
Torre Velasca, in pieno
centro città.
“Sotto la torre, in maniera
non continuativa per via delle
difficili condizioni operative, lavoriamo per conto di un’impresa di Bergamo: lì stiamo progressivamente demolendo i
vasti interrati”. Ultimo fiore all’occhiello sulla piazza milanese è la demolizione delle strutture in acciaio delle
tribune dell’ex impianto sportivo del trotto di Milano, proprio accanto allo stadio di
San Siro.
“Un
lavoro impegnativo, che abbiamo chiuso in pochi mesi per conto del fondo Invictus, il cui maggior investitore è l’
americana Hines - racconta con una punta di orgoglio
[Gianpiero Volta] -. Abbiamo demolito due
tribune lunghe
250 metri e
alte fino a 26, ed eseguito i lavori di bonifica dell’intera area, di
135mila metri quadrati di superficie, questa in Rti con l’impresa Furia di Fidenza”.
Gli scavi sotto le tribune dell’ex trotto di Milano San Siro (foto, Gi.Vo Company)
Lo scavo dell’intera area dell’ex trotto di Milano San Siro (foto, Gi.Vo Company)
La demolizione dell’ex padiglione del Pronto soccorso e lo strip-out del padiglione 16 degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo (2019)
Nell’
elenco dei lavori figurano poi
numerosissimi altri interventi.
Tra questi vale la pena di
ricordarne alcuni, a partire dalla località dei cantieri.
A
Gorzano di Maranello, nel 2019, all’interno dello stabilimento
Cisa 4, è stata prima
decostruita e poi
demolita una torre piezometrica di
35 metri di altezza con un serbatoio di
900 quintali di peso.
A Bergamo, invece, sempre nel 2019, sono stati demoliti l’
ex padiglione del Pronto soccorso con strip-out edilizio e impiantistico del padiglione
16 degli ex Ospedali Riuniti, mentre a La Spezia, l’anno prima, nell’area delle
ex Fornaci Migliarina, è stata abbattuta una
ciminiera alta
35 metri.
La demolizione della torre piezometrica con invaso da 200 metri cubi e 35 metri di altezza dello stabilimento Cisa 4 a Gorzano di Maranello (2019).
Al lavoro un escavatore Fiat Kobelco EX455T con braccio Hrd da 27 metri e pinza NPK SV140 e un autogru Terex-Demag AC.500-8; taglio con filo diamantato
Nel
complesso, Gi.Vo, in questi oltre vent’anni di attività, ha firmato
tante altre demolizioni, tantissime
operazione di scavo e altrettante
bonifiche di terreni contaminati. “Attualmente - conclude la panoramica
[Gianpiero Volta] - siamo impegnati in numerosi cantieri di dimensioni contenute, ma stiamo per concludere alcune operazioni
molto interessanti”.
Un parco macchine articolato
Negli anni
Gi.Vo Company è riuscita a mettere insieme un
parco macchine di tutto rispetto, grazie al quale è in grado di operare in
differenti contesti.
Demolizione torre piezometrica stabilimento Cisa 4, Gorzano di Maranello (2019) (foto, Gi.Vo Company)
Una flotta molto
ricca e
varia, che si compone anche di numerosi mezzi complementari, che permettono di scegliere la
macchina adatta a ogni
lavoro e
contesto operativo.
“Non è il lavoro che si deve
adattare alla macchina, come spesso accade di vedere in giro" - afferma il fondatore
[Gianpiero Volta].
"Per noi è vero il
contrario: è la macchina che va scelta in base alle
condizioni di lavoro. E per farlo occorre una
flotta ampia e
tante macchine complementari: è proprio questo che rende flessibile l’offerta dell’impresa”.
E qui
Volta dichiara apertamente la sua
preferenza per le
macchine giapponesi. “È vero. Ho una fissazione per le macchine giapponesi e per
Hitachi in particolare".
Le fasi di demolizione delle parti strutturali delle tribune dell’ex trotto di Milano San Siro (2021-2022; foto, Gi.Vo Company)
"E non dipende
dal costo, che è tra i più elevati sul mercato, bensì
dall’idraulica, che rende la macchina
versatile sia per i lavori di
scavo che di
demolizione. Per me, le
pinze migliori sono le
giapponesi NPK”.
La
flotta degli
escavatori cingolati è la più nutrita: dai mini da
8 quintali a quelli da
700, tutti dotati di proprie
attrezzature da demolizione e
scavo, come pinze demolitrici, frantumatori, martelli demolitori e cesoie da ferro, nonché pinze separatrici, queste ultime anche per i mini escavatori.
Nel
parco macchine (più di settanta, comprese le attrezzature, i nastri trasportatori e gli autocarri; nda) ci sono alcuni
fiori all’occhiello, a cui Volta tiene in modo particolare.
Demolizione ex padiglione Pronto soccorso e strip-out padiglione 16 ex Ospedali Riuniti, Bergamo (2019) (foto, Gi.Vo Company)
“Abbiamo
escavatori configurabili con
bracci Hrd e
Uhd per le demolizioni fino a
32 metri, con carro allargabile idraulicamente, cabina inclinabile, impianto di
nebulizzazione dell’acqua per l’abbattimento delle
polveri installato a bordo e sistema di
controllo da remoto dei parametri di lavoro e della produttività. Da oltre
15 anni abbiamo in dotazione una
centralina aerea oleodinamica radiocomandata, una Fly Demolition System, costruita appositamente più
leggera delle normali in commercio per poter essere
movimentata anche dalle gru di cantiere".
Demolizione parti strutturali delle tribune ex trotto, Milano San Siro (2021-2022) (foto, Gi.Vo Company)
"Abbiamo in
dotazione un robot da demolizione radiocomandato da
10 quintali, completo di pinza, martello, cesoia e testata fresante, un escavatore da
160 quintali attrezzato permanentemente con
braccio telescopico e
benna mordente per gli scavi a pozzo fino a
16 metri di profondità, un
nastro trasportatore semovente cingolato da 22 metri. Infine, un escavatore da
135 quintali giro-sagoma, per il quale abbiamo fatto costruire un
apposito braccio “Short Boom”, che permette di montare
attrezzature normalmente applicabili a escavatori da
240 quintali: una macchina presente nella nostra flotta da dieci anni e da prima che
modelli simili fossero commercializzati in Italia”.
Volta insomma non nasconde l’
orgoglio per un parco macchine di tutto rispetto.
Il parco macchine completo
Il parco macchine di
Gi.Vo Company si compone di una settantina di macchine: eccole nel dettaglio.
- Undici escavatori cingolati (sei Hitachi, due Kubota, un Fiat-Kobelco, un Caterpillar, un Fiat-Hitachi con braccio telescopico).
- Tre mini-escavatori cingolati Kubota.
- Un robot da demolizione Husqvarna.
- Quattro bracci (tre Hrd da 10, 17 e 27 metri e un Uhd da 32)
- Due dumper articolati (Caterpillar e Volvo).
- Una centralina aerea oleodinamica radiocomandata (Fly Demolition System).
- Otto pinze demolitrici idrauliche NPK.
- Una pinza demolitrice-frantumatrice idraulica Okada.
- Una pinza demolitrice Husqvarna.
- Quattro pinze selezionatrici idrauliche (tre NPK e una Mantovanibenne).
- Sei frantumatori idraulici (quattro Mantovanibenne e due NPK).
- Cinque cesoie idrauliche (due Mantovanibenne, una Genesis, una Stanley-La Bounty).
- Dieci martelli demolitori idraulici (tre NPK, un Atlas-Copcp, sei Epiroc).
- Un martello demolitore Montalbert.
- Una pala compatta cingolata Bobcat.
- Un muletto telescopico Manitou.
- Un Dozer apripista Caterpillar.
- Un rullo compattatore Bomag.
- Due motocarriole Kubota.
- Una spazzatrice stradale Dulevo.