La ripresa è viCina?

I primi quattro produttori mondiali hanno tutti denunciato un calo del volume d’affari: Caterpillar e Volvo CE per il primo trimestre 2016, Komatsu e Hitachi CM per l’intero anno fiscale terminato lo scorso 31 marzo come da tradizione per le case giapponesi. Per Cat l’anno non è iniziato bene (vendite nel trimestre -25,2% YoY), anche se gli ottimi riscontri ottenuti al Bauma hanno spinto il management del gruppo a non indurre in eccessivi pessimismi. Molto meno evidente il calo di Volvo CE (-2% YoY), con un report trimestrale che mette in risalto il risultato in Europa, con la Francia apparsa in portentoso recupero.

Risultato sostanzialmente omologo in termini percentuali  per le due case giapponesi (-6,3% YoY per Komatsu e -7% per Hitachi CM), con due differenze significative nelle performance regionali; mentre per Komatsu il mercato nord-americano è cresciuto fino a diventare il primo per volumi di vendita, Hitachi ha perso terreno. Di opposta tendenza quello interno giapponese, dove quest’ultima ha guadagnato il 5% YoY, mentre la società guidata da Tetsuji Ohashi ha dichiarato un calo del 6.3%. Quasi tutte sono concordi nell’indicare uno spiraglio positivo proveniente dalla Cina grazie ad una “ripresina” sia nelle infrastrutture che nell’edilizia, mentre appare assai più consistente il momento positivo del subcontinente indiano. Ecco in dettaglio il riassunto dei risultati dei vari produttori.

Caterpillar: BAUMA uber alles!

l calo del primo produttore mondiale di macchine da costruzione è stato piuttosto evidente (-25,2%) nel confronto YoY con il primo trimestre 2015, per 9,5 miliardi di dollari complessivi. La riduzione si è evidenziata in tutti i segmenti commerciali a partire dalle macchine per mining e oil&gas, ma anche in quelle per edilizia ed il ferroviario.
Caterpillar ha rivisto al ribasso le stime che ora sono comprese fra 40 e 42 miliardi di dollari


Per recuperare terreno in termini di utili, il gruppo continuerà la sua opera di contenimento dei costi attraverso le ristrutturazioni aziendali e l’ottimizzazione della produzione. Alla luce di questi risultati, l’amministrazione delegato Doug Oberhelman ha annunciato una revisione al ribasso dell’outlook 2016: i ricavi a fine anno dovrebbero essere inferiori del 2% rispetto a quelle attesi annunciati un paio di mesi fa in occasione della presentazione dei risultati del 2015. La forbice risulterebbe quindi compresa tra 40 e 42 miliardi di dollari, con il punto medio a 41 miliardi di dollari.

Komatsu

Le uniche note positive, al momento, sembrano provenire dal BAUMA, dove il gruppo ha registrato ordini superiori alle attese e da qualche segnale di miglioramento che si è verificato nel settore delle costruzioni in Cina.

 

Fra i fattori che invece continueranno a rendere problematico lo sviluppo del business del gruppo di Peoria saranno la riduzione delle vendite nel settore trasporti (ferroviari e marittimi), la stasi continuativa del mining e una riduzione complessiva dei prezzi di vendita, addirittura maggiori di quelle preventivate a inizio anno.

Volvo CE: Vive la France!

Il gruppo svedese, che commercializza i propri prodotti attraverso quattro divisioni principali: Truck, Construction, Bus e Penta (motori e propulsori marini) ha realizzato nei primi tre mesi del 2016 un volume di vendita complessivo di 71,7 miliardi di corone (al cambio odierno circa 7,73 miliardi di euro) con una perdita percentuale YoY del 4,1%, mentre l’utile operativo è passato da oltre 7 miliardi di corone del 2015 a 5,3 miliardi del 1Q 2016.

Passando più in dettaglio al comparto Construction Equipment troviamo una riduzione del 2% nel confronto anno su anno per un volume di vendita assoluto di 12,4 miliardi di corone, pari a poco più di 1,3 miliardi di euro, mentre anche l’utile operativo è rimasto sostanzialmente stabile: 341 milioni di corone rispetto ai 352 dello scorso anno.


Per Volvo CE sono arrivati ottimi segnali dall’Europa, con un +6% YoY, grazie in particolare al robusto recupero di un mercato fondamentale come la Francia (+55%!), mentre il rovescio della medaglia è costituito dalla Gran Bretagna e dalle ormai usuali difficoltà dei mercati russi. Il Nord America è risultato invece stabile, grazie alle compatte che hanno compensato il calo delle macchine grandi. Si conferma il trend pesantemente negativo in Sud America, con il Brasile ancora in difficoltà per i noti problemi politico-economici e la conseguente scarsa fiducia dei mercati.

Dopo un inizio anno difficile, la Cina verso fine trimestre ha mostrato qualche segnale incoraggiante grazie all’entrata in vigore delle nuove regole sulle emissioni (a Marzo le pale gommate e gli escavatori sono cresciuti dell’8%). Il resto dell’Asia ha perso invece il 5%, con mercati come Giappone, Corea del Sud e Sud Est Asiatico in discesa, mentre continua la crescita molto significativa dell’India.

Il forecast per il resto del 2016 è stato rivisto al rialzo per l’Europa, tra lo stabile e il +10%, rispetto alla forbice -5%/+5% di inizio anno; confermato il -10%/0% del Nord America, mentre il Sud America è dato in ulteriore peggioramento per cui le nuove previsioni indicano la forbice -20%/-10%, rispetto al -10%/0% fornito alcuni mesi fa. Nessuna revisione per l’Asia (esclusa la Cina): -10%/0%, mentre una brezza di ottimismo arriva sulla Cina per cui Volvo ha modificato le previsioni di vendita passando dal -20%/-10% di inizio 2016 al -15%/-5% di fine marzo.

Un anno in Giappone

Come noto, i due principali produttori giapponesi di macchine da costruzione, Komatsu e Hitachi CM, chiudono il proprio anno fiscale il 31 Marzo. Ecco allora un riassunto dei risultati complessivamente raggiunti dai due gruppi nel periodo Aprile 2015-Marzo 2016. Le vendite annuali di Komatsu sono state pari a 1.854,9 miliardi di yen, al cambio odierno circa 15,2 miliardi di euro, con una riduzione YoY del 6,3% rispetto al 2014. Anche l’utile operativo è diminuito del 13,8%, per un valore dii 208,5 miliardi di yen (1,7 miliardi di euro).


Nel segmento “Construction, Mining and Utility Equipment” si conferma la tendenza rilevata nel corso di tutto l’anno, con il Nord America a rappresentare il polo positivo del mercato e la Cina con i paesi emergenti quello negativo. In dettaglio: il Giappone ha perso il 6,3% (2,5 miliardi di euro), il Nord-America ha guadagnato il 22,9% (3,3 miliardi di euro), diventando il primo mercato per Komatsu, mentre il Sud-America ha perso un ulteriore 18,8% (1,8 miliardi di euro). Passando poi dall’altra parte dell’Atlantico, in Europa il gruppo ha perso il 4,5% (1,1 miliardi di euro), mentre nell’area russa il calo è stato maggiore, -12,1% (390 milioni di euro). Discesa pesante in Cina con un -32,3% (610 milioni di euro), ma anche nel resto dell’Asia (-10,2% e 1,5 miliardi di euro) ed in Oceania (-17,8% e 920 milioni di euro) i risultati non sono stati positivi. Più contenuta la riduzione in Medioriente (-3,5% per 480 milioni di euro), mentre in Africa il gruppo ha subito il secondo calo percentuale più rilevante: -26,2% per 1,1 miliardi di euro. Il totale delle sole macchine da costruzioni ha raggiunto quindi l’equivalente di 13,4 miliardi di euro (-7% YoY).

Per Hitachi male gli escavatori negli USA, bene i mini in Italia e Germania

 


Le previsioni per l’anno fiscale in corso, che si chiuderà il prossimo 31.3.2017, indicano un risultato di vendita pari a 1.685 miliardi di yen (al cambio odierno 13,8 miliardi di euro) con una nuova diminuzione del 9,2% YoY, riduzione che impatterà anche l’utile operativo indicato a 150 miliardi di yen (1,2 miliardi di euro), corrispondente ad un -28,1% YoY.

Per Hitachi Construction Machinery il volume di vendita nel FY2015 è stato di 758,3 miliardi di yen (al cambio odierno 6,2 miliardi di euro) con una riduzione YoY del 7%. Anche l’utile operativo è diminuito del 46,1%, arrivando poco oltre i 34 miliardi di yen (circa 277 milioni di euro).
A livello regionale, Hitachi ha registrato un buon risultato in Giappone (+5% YoY per 1,9 miliardi di euro) grazie all’incremento di volumi su pale gommate e miniescavatori, mentre è diminuito significativamente il numero di escavatori idraulici. Si è invece ridotto il mercato americano (-11,4% per 815 milioni di euro) a causa di un calo della domanda escavatori idraulici, nonostante in questo segmento siano cresciuti i volumi di mini e midi grazie all’edilizia residenziale negli Stati Uniti. Il risultato è stato impattato oltre che dal calo inatteso di macchine grandi in Nord America, anche dalle cattive condizioni di mercato in America Centrale e Meridionale, in preda a difficoltà politiche e carenza di risorse economiche.


In Europa si conferma l’ottimo momento per i mini escavatori in Italia e Germania, che tuttavia non hanno compensato il calo di domanda degli escavatori grandi in UK e Francia, soprattutto a causa delle poche richieste delle società di noleggio. Il risultato complessivo è stato di 727 M€ (-4,7% YoY). La macro area che raccoglie i paesi di influenza russa, Africa e Medioriente ha perso il 10,8% per 671 M€, riduzione in massima parte addebitabile alla crisi economica della Russia e degli stati limitrofi.


Per quanto concerne Asia (esclusa la Cina) ed Oceania, il risultato complessivo parla di 1,64 B€, con un -10% YoY. La riduzione dei volumi è imputabile al solito mining in Indonesia ed Australia, mentre le macchine da costruzione hanno avuto un andamento contrastato: sono diminuite nella stessa Indonesia ed in Malesia, mentre sono aumentate in Australia, Tailandia, Filippine e soprattutto India.


Chiude, in tutti i sensi, la Cina che riporta una nuova perdita del 26,2% per poco meno di 440 M€. Nel paese si è vista l’interruzione di molti progetti infrastrutturali in corso e la posticipazione di numerose nuove opere, così come il declino significativo degli investimenti nel settore immobiliare.


Alla luce dell’evoluzione di questi mercati, Hitachi CM si aspetta per l’anno fiscale in corso un risultato complessivo di 720 miliardi di yen (poco sotto i 5,9 B€) con un’ulteriore diminuzione del 5% circa rispetto al FY2015, frutto di un incremento della domanda in India, di un mercato stabile in Giappone ed Europa e di una riduzione dei volumi in Nord-America, mentre perdureranno le difficili condizioni attuali in Cina e negli altri paesi emergenti.

Concludendo…

I risultati rilevati in particolare nel mese di Marzo, contrariamente alle previsioni pubblicate da Hitachi, sembrerebbero indicare finalmente un’inversione di tendenza del mercato cinese e verrebbe voglia di dire: “finalmente!”, dopo circa 12 trimestri consecutivi di contrazione del mercato.

Ci auguriamo ovviamente che i risultati rilevati nell’ultimo scorcio del trimestre da quasi tutti i produttori possano conservare la stessa consistenza nei restanti nove mesi dell’anno. Più definitivi gli indicatori dell’altro colosso asiatico, l’India, che sta avviando moltissimi progetti edilizi e infrastrutturali su larga scala. Anche la vecchia Europa, pur non promettendo boom analoghi a quelli di New Delhi e dintorni, dovrebbe garantire un 2016 che potremmo definire “solido”, grazie, una volta tanto, ai paesi latini (Spagna, Francia e, perché no, Italia), alla Polonia e, ampliando il discorso all’area EMEA, alla Turchia ed all’Egitto…questioni geopolitiche permettendo.