Intervista a Regina De Albertis, Presidente di Assimpredil ANCE Milano, Lodi, Monza e Brianza
L'appuntamento con la nostra sezione RadiciDelCostruire ci porta stavolta nella ANCE capofila per importanza a livello nazionale, ovvero quella di Milano, Lodi, Monza e Brianza, per un'intervista esclusiva alla sua Presidente [Regina De Albertis].

Ingegnere edile, Direttore tecnico e consigliere delegato nell'impresa di famiglia >>Borio Mangiarotti Spa<<, De Albertis è stata eletta nel luglio dello scorso anno, quando il caro-prezzi era già un'incognita gravante sul settore delle costruzioni. La situazione si è ulteriormente acuita con l'inizio della guerra, e quindi era inevitabile che, a poco meno di un anno dall'inizio della sua presidenza, la conversazione con goWEM! prendesse avvio proprio da questo tema.
[De Albertis]: "Si tratta indubbiamente di un problema pressante, su cui abbiamo molto lavorato con il Governo e anche con Regione Lombardia.

I recentissimi provvedimenti approvati dal Governo e quelli in via di emanazione (DL Aiuti, DL Ucraina ecc.) sono importantissimi per riconoscere gli aumenti sui lavori già effettuati, e per adeguare i futuri capitolati con cui saranno messe a gara le opere del PNRR e non solo.

Il prezzario regionale adottato da ogni Regione riveste un ruolo strategico.

Quello della Lombardia è stato aggiornato a fine 2021, ma purtroppo già a gennaio 2022 molte voci, in particolare quelle riguardanti acciaio, bitume, isolanti e legno, non erano più congrue: questo ha fatto sì che alcuni appalti andassero a gara con valori insostenibili, e di conseguenza le gare andassero deserte.?

In Regione Lombardia abbiamo un tavolo aperto con l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, per una verifica sulle richieste Ance, volta a procedere all’adeguamento prima del termine di luglio del Cd Decreto Aiuti entrato in vigore nei giorni scorsi.


goWEM!: Quale scenario si sta delineando per i prossimi mesi?

[De Albertis]: "Al momento, come detto, siamo in attesa delle azioni di recepimento di regione Lombardia, cui abbiamo chiesto anche di procedere all’aggiornamento non solo delle voci del paniere ma, con la stessa percentuale, anche di quelle omogenee per lavorazioni o prezzi.

L'importanza del lavoro svolto è ancora maggiore considerando l’entrata in vigore del DL n. 50/2022 (C.d. DL Aiuti) del 18 maggio 2022 che, all’articolo 26, comma 2, impone alle Regioni di procedere entro il 31 luglio a un aggiornamento straordinario del proprio prezzario.

Con riferimento a questa prossima scadenza, di cui ho recentemente parlato con il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, auspichiamo che Regione Lombardia intervenga, aggiornando il prezzario vigente e definito in collaborazione con il Comune di Milano  attivando un  positivo  confronto.

La questione, infatti, riveste grande priorità anche per i Comuni. Il Comune di Milano ha tutto l’interesse a risolvere rapidamente la questione, evitando gare deserte e blocco degli investimenti previsti.

Il DL “Aiuti” contiene dal nostro punto di vista anche significative novità per la liquidazione degli Stati di Avanzamento Lavori maturati nel 2022 e per l’applicazione dell’adeguamento provvisorio del prezzario, che prevede l’incremento fino al 20% del prezzario approvato da Regione Lombardia lo scorso 29 dicembre 2021, oltre allo stanziamento di risorse statali per finanziare gli extra-costi.

Insieme a Regione Lombardia, il nostro organismo regionale Ance Lombardia sta elaborando, in collaborazione con ANCI Lombardia e UPL, delle indicazioni operative regionali per i RUP delle Stazioni appaltanti, volte a rendere uniforme l’applicazione delle novità normative da parte di tutte le Stazioni appaltanti che operano in Regione".
L'ingresso della storica sede Assimpredil ANCE in via San Maurilio, nel centro di Milano

goWEM!: Un altro tema di stretta attualità è quello relativo alla bozza del decreto End of waste, di imminente emanazione.

[De Albertis]: "La nuova regolamentazione EOW dei Rifiuti da Costruzione e demolizione, gli aggregati riciclati, che il Governo si accinge ad approvare con un apposito decreto per attuare gli obiettivi strategici del PNRR legati alla transizione ecologica, presenta alcuni risvolti critici.

Rischiamo di introdurre una barriera  all'utilizzo degli aggregati riciclati provenienti dal trattamento dei rifiuti da C&D: i nuovi limiti tabellari sono molto più restrittivi rispetto a quelli di altri paesi europei, che hanno già adottato i criteri EOW per i rifiuti C&D (Olanda, Regno Unito, Austria e Francia), e addirittura non sono in linea con i valori del TUE (DLgs n. 152/2006).
Un momento dell'Assemblea Generale Straordinaria ANCE dello scorso marzo, nel pieno dell'emergenza per il caro-materiali
"Auspichiamo quindi che il nuovo Decreto End of Waste dei Rifiuti da C&D, in fase di predisposizione da parte del Ministero della Transizione Ecologica, non aggravi la già critica situazione che registriamo sul nostro territorio.

Abbiamo, infatti, impianti di trattamento del materiale innovativi e certamente in grado di dare una risposta alla transizione ecologica in termini di economia circolare.

Purtroppo, il materiale trattato rimane nei piazzali degli impianti perché non viene inviato al riutilizzo, con il paradosso di risultare una Regione avanti nell’economia circolare solo a metà".
goWEM!: Alla luce delle problematiche fin qui evidenziate, rischiamo di perdere l'occasione rappresentata dal PNRR?

[De Albertis]:"A mio parere, se non ci si siede tutti attorno a un tavolo alla ricerca di una soluzione, il rischio effettivo c'è. Non è più possibile sostenere i prezzi di un tempo, ed è sbagliato pensare che quando finirà la guerra i prezzi ritorneranno alla normalità. Quello che chiediamo noi, infatti, non è soltanto una revisione dei prezzi nel caso di rialzi, ma anche pari velocità di reazione in caso di discesa".

goWEM!: Nel mondo del privato, tra committenti e imprese, c'è una maggiore comprensione del problema e del suo livello di gravità rispetto al pubblico?

[De Albertis]: "Purtroppo c'è qualche difficoltà a comprenderlo sino in fondo anche nel privato. Il concetto che noi stiamo cercando di trasmettere è quello di condivisione del problema tra tutti gli attori della filiera: l'emergenza che stiamo vivendo si supera insieme, non scaricando tutto sull'anello debole della struttura. Il vero problema è rappresentato dagli appalti in corso, per cui senz'altro deve essere compiuto uno sforzo da parte dell'impresa, ma in presenza di uno sforzo analogo da parte del committente".

"Per i nuovi lavori, invece, è necessario rivedere le logiche contrattuali, comunque prevedendo anche in questo caso dei meccanismi di revisione dei prezzi. Faccio un esempio che riguarda direttamente la mia impresa e si riferisce proprio a questo periodo: un contratto conto terzi in cui è previsto che, in caso di aumento dei prezzi superiore al 5%, questo venga riconosciuto dal committente. Senza strumenti di questo tipo, oggi non saremmo in grado di firmare un appalto".
Già prima della pandemia Milano era diventata una città credibile a livello internazionale, in cui giungevano molti investitori stranieri
goWEM!: Abbiamo parlato di un fattore non comprimibile come quello del rincaro dei prezzi, per cui nel migliore dei casi è possibile individuare meccanismi di parziale compensazione. Ma dal punto di vista delle imprese, quanto può incidere, in una fase come questa, l'aumento dell'efficienza?

[De Albertis]: "Questo è un aspetto fondamentale. A prescindere dal tema del caro-materiali, l'aspetto della vita associativa che emerge di più sui media è rappresentato da tutto ciò che noi chiediamo esternamente in termini di governo e miglioramento della burocrazia, ma come Associazione stiamo anche svolgendo un grandissimo lavoro sulle nostre imprese, chiamate a un cambio di passo e di mentalità".

"Abbiamo imprese troppo piccole, che necessitano di aggregazioni per patrimonializzarsi e devono essere più innovative, attente alla sostenibilità e ai criteri ESG. Ad esempio, pochi mesi fa abbiamo aperto uno Sportello Transizione Ecologica (Sportello TES), proprio per accompagnarle in questi cambiamenti. Il nostro è un settore un po' restio al cambiamento, ma il cambiamento non è più una possibilità: è un'esigenza per sopravvivere nel mondo del domani. Per questo svolgiamo un lavoro intenso di formazione e di guida per le imprese associate".
L'auditorium della sede di via San Maurilio di Ance Milano, Lodi, Monza e Brianza
goWEM!: Qual è la risposta che sta ricevendo l'associazione, in questo invito al cambio di passo?

[De Albertis]: "La risposta è lenta, ma c'è. Si tratta di un lavoro duro e non semplice, che sarà senz'altro aiutato dal ricambio generazionale, ma richiederà un lungo lavoro di convincimento. Quando si parla di sostenibilità e di economia circolare, sono richiesti alle imprese anche investimenti che portano vantaggi nel lungo periodo e di cui non è sempre semplice far comprendere l'importanza nell'immediato".

goWEM!: La situazione bellica rischia di rallentare ulteriormente questo percorso verso un'economia sempre più circolare e una trasformazione green del paese, o, viceversa, può spingere a una svolta ancora più decisa a livello di politiche energetiche e ambientali?

[De Albertis]: "Questa guerra ha sicuramente evidenziato una cronica carenza di politiche di autosostentamento e un'eccessiva dipendenza a livello energetico. Ora si tratta di capire come ci muoveremo in futuro: avremo la lungimiranza di mantenere centrale il tema dell’efficientamento energetico degli edifici per consumare meno e, dall’altro lato, di incrementare la quota di rinnovabili per consumare meglio? O continueremo a lavorare sull'urgenza?"

"L'ideale sarebbe procedere in parallelo sui due fronti nel breve-medio periodo, dando stabilità al sistema dei bonus energetici, e sul medio-lungo periodo con una diversa strategia di approvvigionamento energetico, ponendosi l'obiettivo fondamentale di rendere il nostro Paese autonomo da un punto di vista energetico. Noi italiani siamo bravissimi a muoverci nell'emergenza, ma dobbiamo imparare a farlo anche nell'ordinarietà".


goWEM!: Entrando nello specifico del territorio lombardo e dell'azione di Assimpredil ANCE Milano, Lodi, Monza e Brianza, chiediamo a De Albertis qual è il dialogo instaurato con le amministrazioni comunali.

[De Albertis]: "Da questo punto di vista siamo fortunati, perché già prima dell'aumento dei prezzi e della pandemia Milano era diventata una città credibile a livello internazionale, in cui giungevano molti investitori stranieri, sicuri della remunerazione del loro capitale".

"C'è, quindi, possibilità di dialogo e abbiamo molti tavoli avviati, sia in ambito pubblico sia privato, col Comune di Milano ma anche con quelli di Monza, Lodi e degli altri territori che rappresentiamo. La volontà di collaborare quindi, c'è, e stiamo cercando di superare quella logica di contrapposizione che vede imprenditori e pubblica amministrazione come controparti".

"L'imprenditore di oggi ha compreso che per creare valore deve anche lasciare valore alla collettività: si tratta di un passaggio fondamentale, che è stato compiuto realmente. Anche la pubblica amministrazione è preoccupata dalla situazione che stiamo vivendo: lo stesso sindaco Beppe Sala ha richiamato l'attenzione di recente sul grande deficit che riguarda il comune di Milano, richiedendo una presa di posizione a livello nazionale".

goWEM!: Esiste un rischio di ricadute del caro-materiali anche sulle opere per le Olimpiadi Invernali 2026?

[De Albertis]: "Il problema sarà lo stesso. Ci sono opere da realizzare con valori prefissati che a oggi non sono più ragionevoli, e l'orizzonte temporale non è così lontano: il nostro è un lavoro che richiede tempo. Porto come esempio un altro caso di cui ho conoscenza diretta: un grande intervento a Milano Sud-Ovest in cui la mia impresa è stazione appaltante per le opere di urbanizzazione, e le cui gare stanno andando deserte".

"Il minimo che chiediamo al Comune è una proroga, perché l'agibilità della parte privata si può avere solo una volta completate le opere in oggetto, il che non è semplice nel momento in cui mancano addirittura le candidature delle imprese".
Diversi sono i tavoli tecnici aperti da Assimprendil ANCE con le amministrazioni comunali, non solo a Milano ma anche a Monza e Lodi
goWEM!: Un'altra priorità in agenda è quella della rigenerazione urbana.

[De Albertis]: "Si tratta di un tema fondamentale. In questo momento, il testo unificato dei disegni di legge in materia di rigenerazione urbana è ancora bloccato in Senato. Speriamo possa prendere avvio molto presto, ricordo che abbiamo presentato al Governo come sistema ANCE un decalogo per la rigenerazione urbana: 10 punti su cui bisogna agire e mettere a terra strategie e politiche urgenti".

"Sul territorio è necessario ragionare anche in un'ottica di città metropolitana e sono numerosissimi gli ambiti da rigenerare. Compito della pubblica amministrazione è di creare i collegamenti infrastrutturali e mettere in condizione il privato di farlo. Milano è molto attiva su un tema importantissimo come quello degli scali ferroviari, ma posso citare anche l'ex caserma Mameli e le aree di Piazza d'Armi: molte aree sono già state rigenerate, e molte altre lo saranno in futuro".


goWEM!: L'attenzione sarà, quindi, sempre più rivolta alla sostenibilità e alla qualità della vita nelle nostre città?

[De Albertis]: "Certamente. Il nostro lavoro è visto spesso in contrapposizione con la sostenibilità, ma noi ne siamo in realtà il principale motore: non soltanto da un punto di vista ambientale ed energetico, ma anche sociale".

goWEM!: Restando sull'argomento della rigenerazione urbana, abbiamo chiesto a Regina De Albertis se l'emergenza pandemica di questi due anni abbia in qualche modo cambiato il modo di vivere - quindi anche di progettare e realizzare - lo spazio pubblico delle nostre città.

La break area nella sede Assimpredil ANCE a Milano
[De Albertis]: "Assolutamente sì. Secondo me già adesso possiamo osservare come sia stato dato maggior rilievo agli spazi pubblici: un esempio su tutti è quello dei dehors all'esterno dei locali, ma il discorso vale anche per le aree a verde. Sono spazi legati ai cittadini, di cui è fondamentale la presenza in ogni parte della città per renderla sempre più a misura d'uomo. Questo processo di riappropriazione passa ovviamente da un ricollocamento in sotterraneo delle automobili e, nel caso dei dehors, ovviamente anche da un sistema di tassazione sostenibile per gli esercenti".   

goWEM!: Un settore come quello delle costruzioni, che già tradizionalmente sconta una certa difficoltà di comunicazione e relazione con il pubblico, avrebbe potuto evitare la cattiva stampa dovuta al boom di aziende improvvisate registrato col Superbonus?

[De Albertis]: "Questo è un argomento cui sono molto sensibile, perché basta una 'pecora nera' per gettare discredito su un intero settore, soprattutto quando, appunto, è generalmente così malvisto e oggetto di pregiudizio come il nostro".

"Riguardo al Superbonus, noi avevamo chiesto fin dall'inizio che venisse effettuata una qualificazione seria di quali aziende fossero in grado di operare: questo non è stato fatto, e come diretta conseguenza chiunque ha potuto recarsi in Camera di Commercio per aprire una Partita IVA e inventarsi impresa di costruzione. Le truffe sono nate così. Soltanto adesso è stato imposto un sistema di qualificazione, ma è stato un errore non farlo in partenza e anche questi continui cambi di regole finiscono paradossalmente per sfavorire le imprese sane e virtuose".

goWEM!: Già nei primi mesi della sua presidenza, De Albertis aveva rivolto un appello ai giovani, invitandoli a non trascurare i vantaggi e gli elementi di interesse del settore delle costruzioni: perché, a suo giudizio, è così faticoso avvicinare a questo mondo le nuove generazioni?

[De Albertis]: "Purtroppo si registra un'enorme disaffezione dai lavori che hanno reso storico il nostro Paese. Quello dell'operaio in cantiere è un lavoro che può essere sicuramente faticoso, ma che offre anche molte possibilità, un'ottima remunerazione e una grande tutela del lavoratore. Noi abbiamo organizzato delle giornate di formazione per provare a unire domanda e offerta in questo momento caratterizzato da una grandissima carenza di manodopera, ma purtroppo in pochi hanno risposto all'appello".

"Nella nostra scuola edile in via Newton a Milano si è svolto un open day rivolto ai giovani disoccupati delle case popolari di San Siro, ma, a fronte di circa 600 richieste di lavoro da parte di aziende, abbiamo avuto solo 140 proposte, in gran parte provenienti da persone di età più avanzata. Stiamo chiedendo aiuto anche al Comune e alla Regione Lombardia per proseguire questa campagna, perché è importante che il tentativo di sensibilizzazione provenga da più voci".
Secondo Assimpredil, la rigenerazione urbana è tra le massime priorità per il prossimo quinquennio

goWEM!: Concludiamo quindi con la formazione, il cui ruolo è naturalmente fondamentale per l'attrattività del settore verso le nuove generazioni.

[De Albertis]: "Abbiamo la nostra scuola superiore, l'>>Istituto Carlo Bazzi<<, finanziato dal sistema delle costruzioni di Milano Lodi Monza e Brianza, che quest’anno ha festeggiato i 150 anni, e la nostra Fondazione ITS - I Cantieri Dell'Arte, per la cui attività didattica abbiamo spesso notevoli risorse a disposizione, ma riscontriamo una certa carenza di interesse e di iscrizioni da parte dei ragazzi. Il nostro Gruppo Giovani di Assimpredil Ance sta facendo un bellissimo lavoro con i ragazzi del quinto anno degli istituti tecnici e dei licei, avvicinandoli al cantiere, ovvero alla parte del nostro lavoro che più appassiona e coinvolge".

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