Rischio al ribasso per il settore delle costruzioni

L'Italia è stata finora uno dei paesi più colpiti al mondo dall'epidemia di Covid-19, con oltre 230.000 casi e quasi 32.000 decessi dall'inizio della pandemia.

Inoltre è stato il primo Paese in Europa a imporre misure di blocco all'inizio di marzo, tuttavia, con il numero di nuovi casi infetti e decessi che sono diminuiti nelle ultime settimane, il governo ha iniziato a ridurre le restrizioni: Conte ha infatti definito il calendario per la revoca delle restrizioni di blocco,

Con il tasso di nuove infezioni che calano più rapidamente in alcune Regioni, il governo italiano ha consentito alle autorità regionali di revocare misure di blocco in linea con la situazione sanitaria delle rispettive regioni.

La produzione nelle costruzioni è un fedele indicatore dello stato di un sistema economico.

EDILIZIA COME CARTINA TORNASOLE

Questo settore ha un indotto impressionate, che va dall’industria del cemento e del tondino, a quella dei cavi elettrici e dei tubi, a quella degli infissi dei nuovi arredi.

Se era ragionevole poter attendere una riduzione di x/12, ossia di n. mesi di lockdown, i dati indicano invece un malessere ben più profondo. Basta controllare i dati anno su anno. In Francia si è assistito ad un vero e proprio tracollo: -41.2%.

Rischio di crisi del debito sovrano

Le severe misure di blocco imposte dal governo italiano hanno avuto conseguenze economiche e fiscali negative. L'Italia è attualmente uno dei paesi più indebitati nella zona euro, con un debito lordo del 135% del PIL.

Il forte calo dell'attività economica a causa del blocco, unito ai grandi pacchetti di incentivi annunciati dal governo, ha drasticamente peggiorato la posizione fiscale dell'Italia.

Secondo il ministero delle finanze italiano, il disavanzo di bilancio dovrebbe aumentare dall'1,6% nel 2019 al 10,4% del PIL nel 2020, mentre il rapporto debito/PIL dovrebbe crescere al 155% nel 2020.

Il peggioramento delle prospettive fiscali ed economiche è stato seguito dall'agenzia di rating del credito Fitch, che ha declassato il credito italiano a  BBB, un grado sopra lo status di spazzatura, alla fine di aprile.

Gli investitori hanno espresso crescente preoccupazione per il fatto che il paese potrebbe non essere in grado di far fronte ai propri obblighi di credito, con la crescente possibilità di una crisi del debito sovrano.

Con un ulteriore downgrade allo status spazzatura sempre più probabile se la situazione fiscale peggiorerà, è probabile che continuerà un aumento dei rendimenti obbligazionari e le misure di stimolo della Banca centrale europea (BCE) potrebbero non essere sufficienti a scongiurare una crisi del debito sovrano.

Mentre la politica monetaria della BCE ha attenuato i vincoli di credito per l'Italia nel breve periodo, il paese richiederà una qualche forma di sostegno fiscale da parte di altri Stati membri dell'Eurozona in forma di mutualizzazione del debito o trasferimenti fiscali.
Eurostat ha rilasciato i dati relativi alla edilizia

Le prospettive sulle costruzione diventano negative

Le misure di blocco d'emergenza imposte dal governo all'inizio di marzo, insieme alle peggioramento delle prospettive per l'economia italiana, hanno creato un grave rischio al ribasso per il settore delle costruzioni. A breve e medio termine, il settore dell'edilizia sarà fra i più colpiti.

Con il turismo che probabilmente crollerà questa estate a causa della pandemia globale, i progetti in questo settore saranno probabilmente sospesi a causa della mancanza di finanziamento.

C'è anche il rischio che le conseguenze della pandemia porteranno probabilmente all'austerità fiscale in Italia per stabilizzare il deficit a livello sostenibile, riducendo il potenziale di spesa per progetti infrastrutturali su larga scala.

Le ultimissime decisioni della Commissione Europea, sia sull'allentamento dei vincoli di bilancio sia sull'istituzione di un Recovery Found (attualmente ancora osteggiato da alcuni Paesi, i cosidetti frugali) sembrano però allontanare il rischio di uno scenario di questo tipo.

Le previsioni di GlobalData sottolineano una produzione in calo del 7,4% nel 2020, per il settore delle costruzioni italiano, in calo rispetto alla precedente proiezione della crescita del 2% prima dello scoppio del virus in Italia.

La previsione si basa sul presupposto che l'epidemia sarà contenuta entro la fine del secondo trimestre, tuttavia, c'è il rischio che si verifichi una seconda ondata nel corso dell'anno, sono probabili ulteriori revisioni al ribasso delle previsioni.