Intervista a Giovanni Salmistrari, presidente Ance Venezia: focus sulle prospettive del mercato delle costruzioni e dell'edilizia in provincia [2021]
Per il terzo appuntamento con le Ance provinciali, goWEM! ha incontrato l’architetto [Giovanni Salmistrari], eletto nel 2019 Presidente di >>Ance Venezia<<. Incarico tra i più delicati, che richiede la capacità e l’equilibrio di coniugare le esigenze della città lagunare con quelle della terraferma. Realtà diverse, legate da una storia che attraversa i secoli.

La situazione del comparto, le opportunità del Superbonus 110% e del Recovery plan, opere e progetti prioritari, il futuro di Venezia, il complesso rapporto con Mestre e l’area industriale di Marghera, i temi affrontati. Molti gli obiettivi; anche quello di festeggiare finalmente i 75 anni che Ance Venezia ha compiuto nel 2020.
goWEM!: Presidente Salmistrari, qual era la situazione del comparto nella provincia di Venezia prima della pandemia?

[Salmistrari]: La Cassa Edile nel settembre 2018 registrava una massa salari di 70,7 milioni di euro (+2.5% rispetto il 2017). Un segnale di ripresa dopo un decennio negativo e di sofferenza.

Gli addetti erano 7.523 (+14%) e anche le imprese registravano un aumento. A settembre 2019 la massa salari è salita a 76,7 milioni di euro e il numero degli addetti del 4.8%. Tra settembre e novembre il continuo maltempo ha creato non pochi problemi in provincia, determinando il fermo cantieri.

Tra marzo e maggio 2020, poi, vi è stato il fermo a causa della pandemia, mentre una volta riavviata, l’attività ha subito dei rallentamenti per ragioni di sicurezza: si pensi al trasporto degli addetti in cantiere, riorganizzato con un maggior numero di mezzi per rispettare il distanziamento, oppure a ristoranti e trattorie chiuse, che hanno costretto le imprese a organizzare micro mense; senza parlare poi di bagni, spogliatoi e sistemi di sanificazione. Si tratta di costi non “ristorati”, in quanto non inseriti nei capitolati. Cosa invece che adesso è possibile.
I dati della Cassa Edile di Venezia fotografano per il 2020 un settore in calo rispetto al 2019; la tendenza è al miglioramento
I ristori governativi non sempre hanno tenuto in considerazione gli extra costi per mettere in sicurezza il cantiere
goWEM!: Qual è invece la situazione attuale?

[Salmistrari]: Nel 2020 siamo passati da 76.7 milioni/euro di massa salari a 68,1 milioni/euro e il 13% di ore lavorative in meno. Ciò nonostante si sia lavorato tutto agosto. Oggi siamo in risalita e i dati sono confortanti. Molto probabilmente grazie al Superbonus, i cui effetti saranno positivi sul lungo periodo qualora lo si prolunghi oltre il giugno 2022.

Mettere una data di termine per poi, come spesso accade in Italia, prorogarla all’ultimo momento, crea incertezza nel privato. Privato, è bene ricordarlo, che rappresenta il comparto maggiore dell’edilizia (80/20 il rapporto con il pubblico) e che ha bisogno di certezze. Non di scadenze stringenti o di ostacoli burocratici che lo disincentivino.

goWEM!: Il Decreto Rilancio e il Superbonus 110% hanno trovato risposta positiva nella provincia?

[Salmistrari]: L’interesse è grande, ma una vera partenza ancora non c’è. Le procedure non sono semplici, ma dobbiamo riconoscere al Governo Conte-bis di avere fatto una cosa buona.

La Politica deve passare dall'ottica dell'intervento straordinario a quella delle pianificazioni di lungo periodo per dare la possibilità agli investitori privati di strutturare gli investimenti finanziari su di un orizzonte adeguato [Giovanni Salmistrari]

goWEM!: Quanto, invece, può incidere positivamente il Recovery plan sul territorio? Anche in relazione a un tema sempre più centrale quale l’ambiente.

[Salmistrari]: Sono fiducioso sul fatto che Draghi individuerà delle linee più razionali e precise per la distribuzione degli investimenti. Ho avuto modo di partecipare a qualche incontro con il precedente Governo, criticando l’inserimento nel Recovery Plan della messa a norma delle scuole (anti sismicità, impianti elettrici, ecc.). Quella che dovrebbe essere una spesa ordinaria non può diventare straordinaria ed è una follia che uno Stato ammetta che le sue scuole non sono a norma.

Per quanto riguarda l’ambiente, la pandemia ci ha fatto capire ancora di più quanto sia importante e quanto sia da noi violentato. La pandemia è una forma di ribellione al nostro modo di sfruttare il territorio e di costruire.

Per questo, tornando al Superbonus, se lo si utilizza per rendere più efficiente il patrimonio abitativo energivoro, non lo si deve fermare, perché legato a un obiettivo più grande. Il rischio non è tanto bloccare gli investimenti, quanto la trasformazione del Paese, a sua volta legata all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

goWEM!: Presidente Salmistrari quali sono le opere prioritarie da avviare o completare in provincia?

[Salmistrari]: Dal punto vista delle infrastrutture e della mobilità, il quadrante di Tessera (Venezia) - con l’Aeroporto Marco Polo, il progetto del nuovo Casino e dello stadio – è strategico. Lo scalo, e così tutta l’area, deve essere collegato alla ferrovia.
Il progetto del nuovo stadio del Venezia FC nel Quadrante Tessera è strettamente collegato al piano di sviluppo dell'aeroporto Marco Polo
RIQUALIFICAZIONE URBANA Marghera è la più grande area industriale che abbiamo ed è meno degradata di quanto si pensi; vi hanno sede diverse aziende green e c’è anche un progetto dell’ENI sul proprio impianto. Non mancano fabbriche dismesse in centri storici, aree di degrado in centri urbani, che potrebbero essere recuperate, ma la normativa che vieta la demolizione e ricostruzione disincentiva progetti e investimenti, per lo più di privati.

RESTAURO Il superbonus potrà essere un incentivo in questo senso, ma è più lo Stato che avrebbe l’interesse a valorizzare lo straordinario patrimonio storico e architettonico di cui il nostro Paese è ricco. Una cosa che negli Stati Uniti sanno fare benissimo, ma con molto meno da offrire. Molto spesso la salvaguardia e fruibilità di queste strutture, è frutto del lavoro di associazioni di volontari.

È il caso, ad esempio, dei Forti del Campo trincerato di Mestre, oggetto finalmente di un intervento di recupero.

ALVEI E FIUMI La provincia di Venezia, se si esclude l’area San Donà e Portogruaro, non presenta grandi problemi. Differente il caso di Venezia, le sponde dei canali navigabili di Porto Marghera e del marginamento dell’inquinamento. Un lavoro che per dare i suoi frutti deve essere completato: siamo a ¾ dell’intervento, ma l’inquinamento prodotto dalla parte mancante vanifica quanto realizzato sino ad ora.
Marghera con il suo porto e la sua area industriale deve essere considerata un'opportunità e non un problema
EDILIZIA SCOLASTICA C’è molto da fare, ma vedo che sono molte anche le gare d’appalto. Servirebbe però un piano più incisivo, con ingenti investimenti. Le nostre scuole sono state un po’ abbandonate e gli edifici non sono moderni; la pandemia con la DAD e lo smart working ci offre l’occasione per ripensarle. Dovrebbero esser dei laboratori di lavoro, ma siamo ancora al banco, magari con le rotelle.

goWEM!: Superbonus e Recovery plan sono una grande opportunità per le imprese, ma è innegabile che presentano fattori di rischio come l’infiltrazione della criminalità. Ance Venezia che protocollo adotta per la tutela della legalità?

[Salmistrari]: Certamente le attuali difficoltà economiche e la stretta creditizia delle banche hanno aumentato i fattori di rischio. Noi adottiamo un Protocollo nazionale molto stringente e, al contempo, cerchiamo di monitorare la situazione degli associati per aiutarli in caso di necessità.

La tutela del settore per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata deve essere massima soprattutto nella verifica costante delle dinamiche del subappalto [Giovanni Salmistrari]

Per quanto riguarda la legalità, vi è da dire che spesso le verifiche a monte da parte delle Prefetture - per esempio su imprese in sub appalto – si sono rivelate fallaci. L’avvallo iniziale è stato smentito negli anni successivi, costringendo l’appaltatore – privo di strumenti per verificare la bontà dell’impresa - a risponderne economicamente. È una falla nel sistema che deve essere riparata.

goWEM!: Per quanto riguarda informatizzazione, tecnologia e “alfabetizzazione tecnologica” di imprese e addetti, qual è la situazione?

[Salmistrari]: Il nostro settore da questo punto di vista è arretrato, ma è anche vero che le imprese negli ultimi 10 anni hanno fatto passi in avanti. Il costruttore, in fondo, è un artigiano evoluto, che comunque si deve confrontare con materiali, tecnologie e strumenti sempre più avanzati.
I corsi di BIM sono tra i più frequentati da geometri e architetti
Ma la formazione pratica di cantiere offre altrettanti sbocchi professionali
E qua è fondamentale la formazione. La nostra Scuola edile forma più tecnici e capi cantiere che operai, anche perché c’è meno voglia d’imparare come si tira su un muro di mattoni. Infatti i corsi più frequentati sono quelli più avanzati (es: Building Information Modeling) e i giovani che si avvicinano al mondo delle costruzioni sono soprattutto geometri e architetti. Il tradizionale lavoro da murer è svolto da stranieri; rumeni e macedoni in particolare. D’altronde è  un lavoro duro, pesante, che fa venite i calli alle mani.
goWEM!: Macchine da cantiere, macchine movimento terra: può dirci quanto sono diffuse e utilizzate le nuove tecnologie (Stage V, 3D, automazione, software dati per monitorare produttività, manutenzione e la sicurezza)?

[Salmistrari]: Generalmente siamo un po’ indietro nel rinnovo del parco macchine, salvo le aziende con un’impronta più tecnologica. Come Ance nazionale abbiamo da poco acquistato un simulatore di tecnologia militare per formare gli operatori l’utilizzo degli escavatori, ora in uso alla Scuola edile del Friuli. Relativamente alla sicurezza, formazione e attività di controllo hanno permesso di fare un generale passo avanti in tutti i cantieri.

goWEM!: Claudio Bassanetti, presidente Anepla (Associazione nazionale dei produttori ed estrattori di lapidei e affini) ci ha detto “Non vogliamo più essere considerati i nemici del territorio”. Cosa ne pensa?

[Salmistrari]: I vincoli imposti alle imprese sono giusti, ma devono essere logici. Non costruiti sulla convinzione che tutto sia il male assoluto. Un esempio: a Venezia quando si rifanno i masegni (i blocchi per la pavimentazione) nelle calli, si utilizza la sabbia di fiume (cosiddetta sabbia lavata), quando si potrebbe impiegare del materiale riciclato. Ciò non è previsto nel capitolato del Comune di Venezia, ma quella sabbia dopo pochi minuti non è più tale, perché ha preso il salso.
Utilizzare materiale riciclato per rifare i sottofondi della pavimentazione dei masegni veneziani
La Torre di Porta Nuova è solo un esempio delle possibilità insite nella riqualificazione e riuso del patrimonio costruito veneziano
Lo Stato dovrebbe essere il primo a incentivare chi vuole mettere in atto delle buone pratiche, premiandolo. Verso l’ambiente c’è sicuramente maggiore sensibilità, ma perché le buone pratiche diventino cultura, ritengo che chi è abituato a lavorare in modo non ortodosso, vada incentivato con vantaggi fiscali a cambiare modalità.

Se invece di mettere solo paletti o multe, che l’uomo per sua natura tende ad aggirare, lo si incentivasse a lavorare diversamente traendone un vantaggio iniziale, la buona pratica diventerebbe un’abitudine da trasferire, ad esempio, al figlio.

goWEM!: Le imprese come stanno vivendo questo periodo? C’è paura per il futuro? Maggiore fiducia in quello che potrà fare il nuovo Governo?

[Salmistrari]: Più che paura c’è incertezza sul futuro. Siamo quasi in uno stato di sospensione, di attesa degli eventi, che invita poco a guardare avanti. Nessuno un anno fa pensava che ci potessimo ritrovare nella stesa situazione. Credo che si stia caricando Draghi di troppe aspettative. Non può certo risolvere i problemi del nostro Paese, ma ho molta fiducia che grazie all’autorevolezza di cui gode in Europa, porti a buon fine il Recovery Plan.

goWEM!: Quali obiettivi si è prefisso di raggiungere durante il suo mandato?

[Salmistrari]: Innanzitutto, ed è un obiettivo di tutti i presidenti Ance, rafforzare l’associazione con le iscrizioni (ora Ance Venezia si compone di 150 imprese); aprendo anche ad altre categorie professionali (impiantisti, falegnami, ecc.), che lavorano nell’ambito delle costruzioni. Un obiettivo per quest’anno è festeggiare i 75 anni – o meglio, i 75+1 – che Ance Venezia ha compiuto nel 2020.

goWEM!: In qualità di presidente ANCE e titolare di un’azienda che svolge un ruolo centrale nella salvaguardia del patrimonio artistico, architettonico ed edilizio di Venezia, non possiamo non chiederle quale futuro vede per la città.
Il turismo non può essere l'unica risorsa per Venezia
[Salmistrari]: Venezia dovrà riflettere e temo si sia perso un anno in questo senso. Essendo interamente votata al turismo, più di altre città d’arte come Roma o Firenze, ha subito i contraccolpi della pandemia.

Questa ha messo in luce le debolezze di un tessuto sociale ed economico, impoverito dalla scomparsa in città di realtà storiche come ad esempio Coin, Generali, di tutte le sedi diezionali delle principali banche e, soprattutto, del ceto medio. Tutti sanno che non si può vivere solo di turismo, ma tutti lo aspettano. In città più che la residenza il problema è il lavoro, lavoro che non sia meramente legato al turismo.

Altro grande problema è il trasporto. Bisogna rendere la città più velocemente collegata alla terraferma e tra le isole, Punta Sabbioni, Lido. Per che viene dalla terraferma lavorarci è indubbiamente un problema, dato il tempo che richiedono gli spostamenti.

Ci sono città che sono attrattive per gli investimenti, tecnologici, altri per il settore finanziario, Venezia ha tutte le carte in regola per attrarre i capitali di quei gruppi internazionali che lavorano nell'implementazione dell'arte e della cultura [Giovanni Salmistrari]

Inoltre, Venezia deve essere resa attrattiva per le attività intellettuali e artistiche, diventare un centro di produzione di idee. Bisognerebbe, estremizzo, dare gratis dei palazzi a grandi società, purché vi stabiliscano una sede e portino il personale. Per realizzare questo, però, serve la volontà politica.

goWEM!: Per quanto riguarda, invece, il rapporto con Mestre e Marghera?

[Salmistrari]: L’attuale amministrazione si è impegnata molto perché Mestre abbia la dignità di città e non sia solo appendice del centro storico. Non condivido, ma capisco, i massicci investimenti per la costruzione delle strutture alberghiere vicino alla stazione, per sfruttare i flussi turistici.

Una tappa a costi più bassi per un turismo mordi e fuggi, che non porta certo vantaggi a Venezia e che relega un po’ Mestre a città dormitorio. È indubbio che Mestre e Venezia, pur se non separate, debbano avere gestioni diverse e non contrastanti, come nel caso degli alberghi.
Il nodo di Porto Marghera e dell'attracco delle navi da crociera è fondamentale per il turismo nel veneziano
Marghera ha grandi potenzialità. Le industrie si stanno trasformando e potranno costituire un volano economico. Sono più preoccupato per il Porto, penalizzato dal divieto di scavo del Canale dei Petroli, dopo che si era deciso di farlo, e dal Mose che se alzato più volte al mese ne impedirà l’accesso con troppa frequenza.

Molte navi si sono già spostate a Ravenna e Trieste, perciò bisogna valutare se ha ancora senso avere il porto dentro Venezia. Serve un’attenta riflessione su cosa fare da qui a 10 anni, perché sono in gioco posti di lavoro, famiglie e non possiamo farci trovare impreparati.

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