Passeggiando per la città non possiamo non notare un
aumento di cantieri edili legati anche all’
effetto Superbonus. L’avvio di nuovi cantieri è una realtà all’ordine del giorno, specie nelle
aree densamente urbanizzate. La costante attività edilizia e l’uso di macchinari comportano
emissioni foniche elevate a cui il cittadino viene frequentemente esposto.
Il
comfort acustico delle persone (ma anche dell’operatore coinvolto nel cantiere) è uno degli obiettivi da perseguire. Il cantiere è tutto tranne che un’attività “silenziosa” ed è proprio per questo che i precetti normativi entrano in campo per
rendere il livello di rumore più basso e “compatibile” con la vita del cittadino.
La protezione dei lavoratori indica chiaramente i dispositivi di protezione da indossare per ogni specifica lavorazione
Tale scenario è stato lo spunto per riflettere sul
tema dell’inquinamento acustico e dell’impatto legato alle attività temporanee che comportano l
’utilizzo di macchinari e strumentazioni rumorose. Ricordiamo che il cantiere edile è di fatto un’attività temporanea o mobile regolamentata dalla
legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/1995, oltre che dai regolamenti definiti a livello regionale e comunale.
Ma di fatto come si muove l’Italia a livello normativo? Ci siamo rivolti a
[Jonathan Meneghello], titolare insieme a
[Giorgio Bovo] della società
>>Sinergia<<, realtà che si occupa dal 2010 di consulenza aziendale di aspetti legati ad adempimenti legislativi in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro,
misure strumentali di agenti fisici sui luoghi di lavoro e nell’ambiente esterno.
goWEM!: Quali sono le limitazioni legate al rumore che possono essere imposte ad un cantiere?
[Meneghello]: È necessario iniziare questo approfondimento con un
riferimento normativo. Esiste una legge quadro sull’inquinamento acustico (L. 447/ 1995) che
disciplina tutte le sorgenti sonore mobili e fisse (anche gli impianti legati agli stabilimenti). Trattandosi di una legge quadro non entra nello specifico, ma
affronta anche il tema delle attività temporanee rumorose che possono essere o i cantieri edili o le manifestazioni aperte al pubblico dove vengono utilizzate le sorgenti sonore (dunque parliamo di feste, sagre legate alla musica).
Jonathan Meneghello
co-titolare dello Studio Sinergia
Nel disciplinare le attività temporanee (quindi cantieri e manifestazioni), la norma nazionale
rimanda a dei decreti attuativi e
attribuisce la competenza alle Regioni e ai Comuni. O meglio: ogni Regione d’Italia ha una “sua” trasposizione della legge quadro declinata su ciascuna Regione.
Ogni Regione emana (o ha emanato) una
serie di linee guida in modo tale che
i Comuni possano predisporre a loro volta un proprio regolamento acustico comunale in cui si
disciplina puntualmente le autorizzazioni (ossia in deroga ai limiti) per le attività temporanee rumorose quali appunto cantieri e manifestazioni.
Regione che vai...
I limiti e le prescrizioni relative all'impatto acustico dei cantieri edili sono definiti da specifiche Normative Regionali
Le limitazioni legate al rumore
dipendono quindi dalla Regione in cui ci troviamo. I cantieri e le manifestazioni “rumorose” possono
essere autorizzate in deroga. Ma attenzione: autorizzare in deroga ovviamente
non vuol dire che si può fare quello che si vuole, perché ci sono delle limitazioni e delle prescrizioni. Le prescrizioni variano in base ad ogni regolamento comunale (a sua volta figlio di linee guida regionali).
La regolamentazione comunale nasce anche dall’esigenza di discriminare un territorio dall’altro. Ad esempio a noi è capitato di lavorare
in Toscana (nella zona di Forte dei Marmi) dove ci sono delle autorizzazioni alle emissioni rumorose che
presentano orari diversi in funzione della stagione.
Nel periodo invernale è possibile ad esempio avere più ore a disposizione per “fare rumore” in deroga ai limiti piuttosto che nel periodo estivo
vista la presenza di villeggianti e di turismo, ragione per cui gli orari vengono ridotti.
Le lavorazioni sono controllate sia a livello di emissioni assolute sia in considerazione di determinati orari durante la giornata o della stagione
Dunque chi va a fare un cantiere edile in una
Regione con forte vocazione turistica deve ad esempio mettere in conto che d’estate – seppure si tratti del periodo migliore per avviare cantieri –
possono esserci delle limitazioni legate al rumore in alcuni orari del giorno.
Le prescrizioni per mitigare il rumore di cantiere
goWEM!: Quali sono le altre prescrizioni legate al contenimento del rumore in cantiere?
[Meneghello]: Possono essere date altre prescrizioni come
evitare l’uso in contemporanea delle sorgenti più rumorose: quindi le fasi di lavoro non possono essere svolte in modalità parallela, ma
in maniera consecutiva per evitare di attivare tutte le sorgenti contemporaneamente.
Altre prescrizioni sono relative all’uso in cantiere esclusivamente di
macchine targate CE e conformi alle ultime disposizioni in maniera di inquinamento acustico proprio legata alla marchiatura CE di ciascuna macchina.
Possono essere date anche delle prescrizioni di
utilizzare attrezzature rumorose esclusivamente per i tempi necessari per le lavorazioni o meglio: se si fanno delle lavorazioni che richiedono l’impiego di attrezzature che generano aria compressa anche la parte impiantistica deve essere
utilizzata esclusivamente durante la lavorazione e non lasciata accesa tutto il giorno.
Lavorazioni particolari, come ad esempio quelle che utilizzano aria compressa, possono essere autorizzati solo per ristrette finestre temporali
Stessa procedura viene prescritta nel
mantenere spenti i macchinari quando non sono impiegati direttamente nella lavorazione. Se ci sono attrezzature fisse (come compressori, generatori), si cerca sempre di
studiare preliminarmente un layout di cantiere, dato che una possibile prescrizione potrebbe essere quella
di posizionare queste sorgenti il più lontano possibile dalle abitazioni in modo da sfruttare l’attenuazione del rumore con la distanza.
Occhio al layout
Il layout di cantiere può essere progettato per minimizzare l'impatto sonoro sull'ambiente circostante, posizionando le fonti di maggior rumore in zone protette
Bisogna attivare un
processo di formazione agli operatori in campo, rendendoli consci che esiste un’autorizzazione in deroga, quindi il rumore che si può fare è superiore ai limiti di piano,
ma a determinate condizioni (come orari e giorni specifici), anche considerando tutto ciò impatterà sulla
gestione pratica del cantiere.
Un’altra prescrizione potrebbe essere quella di
eseguire correttamente la manutenzione delle attrezzature in modo che anche l’
efficienza manutentiva garantisca dei limiti di rumorosità “accettabili”. È esperienza comune che un’attrezzatura (o comunque qualsiasi macchinario) se non correttamente manutenuta possa generare rumore oltre i limiti.
In presenza di una autorizzazione in deroga, i lavoratori devono essere informati delle precise condizioni di operatività in cantiere
La
deroga ha una durata temporale e viene rilasciata
generalmente al massimo per un anno, limitandola ad alcuni giorni della settimana e
determinate fasce orarie.
Esiste anche
una norma UNI (la 11/728 del 2018) che indica
linee guida per il committente, comprensive di istruzioni per l’appaltatore per la
gestione e pianificazione del rumore di cantiere; in questa norma sono indicate una serie di considerazioni sia acustiche sia extra acustiche per la
gestione del rumore di cantiere.
Una peculiarità che ho riscontrato nella
Regione Lombardia impone all’impresa di
informare il vicinato riguardo i giorni e gli orari delle attività più rumorose. Quindi viene rilasciata l’autorizzazione in deroga, ma una delle prescrizioni è quella di informare anche il vicinato in modo da rendere
consapevoli del disagio soprattutto i cittadini che abitano o lavorano in prossimità del cantiere
goWEM!: A che punto siamo con la normativa?
[Meneghello]: La normativa nazionale (ovvero la legge quadro)
disciplina l’inquinamento acustico in generale. Le leggi Regionali a loro volta riprendono tutti i punti della legge quadro e vanno a dare una
serie di indicazioni specifiche ai Comuni per disciplinare la regolamentazione acustica per le deroghe di cantiere.
Gli ordinamenti Regionali
introducono le deroghe semplificate da quelle ordinarie. Le deroghe semplificate
non prevedono la redazione della valutazione di impatto acustico, ma richiedono semplicemente di
allegare la planimetria del cantiere, una serie di informazioni legate all’attrezzatura, i dati di rumore,
gli orari e le fasi di lavoro con relativo cronoprogramma. L’impresa
non ha la necessità di avvalersi di un tecnico competente in acustica per richiedere l’autorizzazione in deroga.
Proteggere i sensibili
Se il cantiere è in prossimità di scuole, ospedali o altre strutture sensibili, è sempre richiesto l'intervento di un tecnico specializzato
Se invece il cantiere diventa più lungo in termini temporali oppure è localizzato in
prossimità di ricettori definiti sensibili quali possono essere scuole o ospedali, allora
la normativa diventa più stringente e richiede l’
intervento del tecnico competente in acustica che deve redigere la valutazione di impatto acustico.
goWEM!: Come si svolge la valutazione di impatto acustico?
Un dispositivo per misurare l'impatto sonoro delle attività di cantiere
[Meneghello]: Vengono fatti dei
rilievi definiti “ante opera”, una sorta di fotografia dello “stato zero". Si rileva il
clima acustico dell’area di studio in quel momento (ovvero senza l’attività di cantiere). Dopodiché o
con dei software o con dei calcoli analitici si
simula lo scenario post opera, si riesce dunque a affermare che in quel cantiere, utilizzando determinate attrezzature e svolgendo determinate fasi di lavoro, i livelli di rumore all’interno delle abitazioni più vicine o in facciata a seconda del valore limite che si va a verificare raggiungeranno determinati valori (misurati in decibel).
Si riesce a stimare con precisione
quale sarà l’impatto acustico legato a quel cantiere specifico in quel contesto specifico.
La valutazione d’impatto acustico viene fatta dunque in questo modo: dallo stato acustico di partenza si va a definire quanto il cantiere
incrementerà di decibel il rumore in quell’area di studio. È chiaro che un cantiere con le stesse lavorazioni fatto in campagna o in una zona residenziale rispetto allo stesso cantiere fatto in prossimità della tangenziale
ha un impatto acustico completamente diverso.
goWEM!: Parliamo dunque delle autorizzazioni necessarie per le attività temporanee rumorose. Quali criteri deve rispettare il cantiere edile?
[Meneghello]: Abbiamo
due tipi di cantiere, quelli che
operano all’esterno per la demolizione e la costruzione di un fabbricato (o meglio, il cantiere è esterno al ricettore) e abbiamo poi i
cantieri di ristrutturazione interna.
Pensiamo ad esempio a un condominio in cui vengono effettuate delle opere di ristrutturazione edile o di manutenzione in un alloggio: siamo in presenza dunque un rumore che
si propaga all’interno del fabbricato.
Una demolizione in un appartamento non può essere mitigata se non limitando l’orario consentito per le lavorazioni
È necessario
dotarsi di autorizzazioni in deroga anche in questo caso e possono essere imposte delle limitazioni,
soprattutto in termini di orari. È chiaro che l'impatto acustico di una demolizione in un appartamento non può essere mitigato
se non limitando l’orario.
Purtroppo non esiste una risposta univoca a questa domanda perché la
valutazione è legata alla regolamentazione acustica comunale ed è quindi necessario di volta in volta informarsi dello specifico documento normativo adottato nel Comune in cui il cantiere ha luogo. Molti comuni
sono dotati da anni del piano di classificazione acustica comunale e del regolamento che disciplina le attività rumorose, ma ci sono ancora molti Comuni che non lo hanno redatto.